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Attualità venerdì 09 novembre 2018 ore 10:56

Legambiente: le spiagge dell'Elba dopo la tempesta

La segnalazione sui gigli di mare di Lacona, la piscina di Marina di Campo e i casotti di Frugoso nel resoconto di Legambiente Arcipelago toscano



PORTOFERRAIO — Legambiente Arcipelago toscano interviene con un suo reportage sulla situazione di alcune spiagge elbane, in seguito alla tempesta di vento e mare che si è abbattuta nei giorni scorsi sull'isola d'Elba.

"La tempesta che ha spazzato l’Elba nei giorni scorsi, lesionando dighe portuali e mangiandosi spiagge, - sottolinea Legambiente Arcipelago Toscano - ha segnato l’Elba nella sua storia nel suo ambiente e nella sua economia, rivelandone tutte le fragilità che il cambiamento climatico rende solo più evidenti e urgenti, ma che sono quasi sempre frutto dell’insensato rapporto dell’uomo con le nostre coste".

Seguono alcuni esempi dei danni subiti dalla dune di Lacona, dalla situazione sulla spiaggia di Marina di Campo e dalla spiaggia di Frugoso, nel paese di Cavo.

"Le Dune acquistate dal Parco, recuperate e recintate da un progetto Life,- sottolinea Legambiente - difese per due anni dai volontari di Legambiente, sono state sconvolte dalla mareggiata". 

A questo proposito si rinvia ad un articolo pubblicato nei giorni scorsi su Qui News Elba relativo alle dune di Lacona.

"Poi c’è il problema dei tantissimi bulbi di gigli di mare (Pancratium maritimum) - avverte Legambiente - che la mareggiata ha travolto e portato fuori dalla sabbia e che andrebbero ripiantati. C'è anche il rischio che qualcuno vedendoli fuori dalla sabbia possa prenderli per provare a ripiantarli nel giardino di casa". 

Legambiente fa appello al Parco e ai volontari ad intervenire per ripiantare i gigli di mare.

"Nonostante la mareggiata abbia sconvolto la spiaggia e il lungomare di Marina di Campo, allagando il centro storico e ricoprendo di sabbia la strada litoranea, - prosegue Legambiente- subito dopo che il mare si è ritirato sono ripartiti i lavori per la costruzione di una piscina proprio sulla spiaggia [...]". 

"Naturalmente, la mareggiata, che ha lesionato la diga del Porto di Marina di Campo,- sottolinea ancora Legambiente- ha anche travolto le recinzioni del cantiere che sono state ritirate su immediatamente per consentire l’arrivo di ruspe ed escavatori. Naturalmente, il Comune di Campo nell’Elba e le categorie economiche continueranno a chiedere danni per il maltempo e costosi ripascimenti in una spiaggia che da anni ha forti problemi di erosione".

Legambiente sottolinea come la mareggiata poteva essere occasione per rivedere l'autorizzazione relativa alla piscina.

Relativamente ai danni riportati nel paese di Cavo Legambiente segnala di aver messo in guardia negli anni passati, ricordando la costruzione di due strutture sulla spiaggia e sottolineando in particolare come una piattaforma si sia trasformata in una piccola casetta.

"L’impietosa mareggiata - sottolinea Legambiente -ha messo in luce dei plinti in cemento che sorreggono la casetta e ci sembra di ricordare che, di fronte alle nostre perplessità e a quelle di turisti e bagnanti, venne assicurato che a Frugoso non si sarebbe mai messo cemento in spiaggia".

Un'opera di privatizzazione delle spiagge “selvagge” dell’Elba che Legambiente segnala come disastroso da vari punti di vista.

"Non sarebbe male - conclude Legambiente - che la nuova amministrazione comunale del Comune unificato di Rio riprendesse il bandolo dell’intera vicenda e, nell’affrontare i gravi danni subiti da Cavo e da Rio Marina, chiarisse anche la situazione e il destino del Frugoso e del suo mare".


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