Politica mercoledì 16 settembre 2015 ore 11:19
Espulsi dal Pd i consiglieri anti-Biagiotti
La commissione di garanzia del Pd metropolitano ha deferito gli 8 consiglieri comunali di Sesto Fiorentino che a luglio hanno sfiduciato il sindaco
FIRENZE — Diana Kapo, Antonio Sacconi, Giulio Mariani, Laura Busato, Gabriella Bruschi, Maurizio Ulivo Soldi, Aurelio Spera e Andrea Guarducci sono stati quindi cancellati dall'anagrafe degli iscritti e dall'albo degli elettori.
Gli 8 consiglieri ormai ex Pd avevano presentato la mozione di sfiducia contro Sara Biagiotti assieme a 4 colleghi di Sel e ad uno del gruppo misto, fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle. La mozione fu poi approvata dal consiglio comunale il 21 luglio con il conseguente commissariamento del Comune.
"La commissione di garanzia, presieduta da Giancarlo Barcaglia, ha deliberato con tre voti contro due - si legge in una nota del Pd metropolitano - La comissione ha appurato come la mozione non sia mai stata oggetto di discussione e di votazione all'interno degli organi del Partito democratico né del gruppo consiliare del Pd stesso, e che tutti i tentativi di conciliazione e mediazione messi in atto dalla segreteria metropolitana, di concerto con quella regionale ed infine dal commissario del Pd Sestese, sono stati tutti rifiutati da parte degli otto consiglieri".
"L'espulsione dal Partito democratico è quindi basata sulla gravità del comportamento dei consiglieri - prosgeue la nota del Pd - i quali, con le loro azioni, sono andati ben oltre il disposto dell'art. 22 comma 1 dello Statuto, creando un danno all'immagine del Partito democratico tutto".
“Un disposto chiaro - ha commentato il segretario metropolitano Fabio Incatasciato – che conferma in pieno le ragioni del deferimento. E’ una sconfitta per tutta la politica e un momento di grande amarezza. Ma la commissione ha giustamente valutato come un atto grave quale è una mozione di sfiducia ad un Sindaco, in assenza di questioni amministrative di rilievo, non abbia avuto nessun passaggio negli organi di partito e soprattutto nel gruppo consiliare".
"Si è trattato di un’operazione politica tutta costruita con Sel, a Sesto forza di opposizione sin dalle elezioni del 2014, che ha visto l’ostinato rifiuto a qualsiasi tentativo di mediazione - ha detto ancora Inacatasciato - Non ci si può trincerarre dietro una crisi politica evidente e non banale: c’era tutto il tempo affinché si ragionasse, si rimettesse in piedi il partito locale e si chiarissero molti punti. Si è invece scelto di andare da soli, accompagnati dalla sola opposizione, mandando il Comune al commissariamento e chiudendo per un intero anno il Consiglio comunale".
"Ci sono tutte le condizioni per rilanciare il Pd sestese, costruire un’ampia consultazione in città e preparare poi le future primarie - ha concluso Incatasciato - e con Becattini e il Partito regionale stiamo già lavorando per costruire un quadro coeso e con programmi chiari per la prossima primavera.”
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