Sport sabato 30 settembre 2017 ore 06:00
Federer: Storia di un campione a livello mondiale
Partiamo da due date precise, entrambe nel mese di luglio ma divise da ben 16 lunghi anni.
. — La prima, il 2 luglio 2001, a Wimbledon, giorno in cui il mondo del tennis assiste ad una svolta epocale, un passaggio di testimone tra Pete Sampras, un campione dalla classe cristallina capace di infilare 7 successi nelle ultime 8 partecipazioni e il giovane Federer che, in cinque set, pone fine al dominio del Re di Londra.
La seconda data è invece recentissima. 16 luglio 2017, sempre Wimbledon, Roger Federer supera in finale in tre set Marin Cilic e si aggiudica l’ottavo titolo in carriera sull’erba londinese a distanza di 5 anni dall’ultima volta, diventando il recordman assoluto e superando proprio Sampras, fermo a sette titoli.
Il mito che ha superato il mito!
In mezzo a queste due date scolpite negli annali e nella memoria futura degli appassionati di questo sport, prende vita la leggenda di Roger Federer, un vero fenomeno che numeri su numeri, infrangendo record, conquistando un trofeo dopo l’altro si conferma un campione a livello mondiale e riscrivendo, grazie ad una tecnica fuori dal comune unita ad una capacità di concentrazione eccezionale, la storia del tennis.
Il 2003 vede il primo trionfo di Federer a Wimbledon. Ebbene sì, in quel 2001 il giovane svizzero dopo aver spodestato Re Sampras, forse travolto e confuso dall’impresa, si arrende nel turno successivo, evidentemente non ancora pronto alla regale successione.
Due anni più tardi Roger si prende il trono battendo in finale Mark Philippoussis e alzando al cielo il primo dei suoi otto trofei.
Il tennis ha di nuovo un Re.
Da quel momento Federer domina le classifiche come i grandi sovrani della storia hanno dominato imperi sconfinati: con grande calma e senza farsi tradire dalla tensione.
La sua incredibile forza psicologica, cresciuta nel corso degli anni, unita a tecnica sopraffina e doti atletiche eccezionali lo portano ad “appropiarsi” senza ingordigia, ma con estrema eleganza, l’intero mondo del tennis. Un’ascesa al trono per acclamazione da parte del pubblico che, in ogni angolo del mondo, assisteva estasiato al suo approccio elegante e raffinato ai match, mostrando una superiorità sugli avversari mai tracotante ma sempre rispettosa.
Il Nobil Signore del tennis però, qualche anno più tardi, vede il suo dominio messo in pericolo dall’arrembante e veemente Rafael Nadal, uno spagnolo forte e volitivo che con la sua atleticità e una potenza che inficia di rado le capacità tecniche, ha più volte la meglio sullo svizzero, soprattutto sulla terra rossa.
Gli anni che passano sono nemici di un Re e, superati i 30, il fisico dello svizzero non riesce ad andare sempre di pari passo alle sue doti tecniche e alla sua mostruosa concentrazione tanto che, pur continuando a giocare ad altissimi livelli, spesso viene battuto da avversari più giovani, meno capaci, ma senza dubbio più freschi fisicamente.
Nel 2016, un grave infortunio che lo costringe ad una lunga pausa, con molti che lo consideravano un giocatore finito ed attendevano la sua abdicazione, lo tiene lontano dai campi.
Ma Federer resta comunque il Re e, dopo essersi aggiudicato gli Australian Open, lo scorso 16 luglio trionfa nuovamente a Wimbledon, centrando l’ennesimo record, diventando il tennista più titolato di sempre, riuscendo a primeggiare in quasi tutte le classifiche e a trionfare in ogni prova dello slam.
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