Politica mercoledì 10 luglio 2019 ore 15:00
Accoglienza, scontro totale sulla nuova legge
Dibattito infuocato in aula sulla proposta di legge della giunta Rossi. Muro della Lega: "Così saremo il più grande campo profughi di Europa"
FIRENZE — Neanche il tempo di arrivare in aula per la discussione che subito la proposta di legge sui bisogni essenziali delle persone, ribattezzata legge sui diritti samaritani (vedi articoli correlati), è stata sommersa da una pioggia di emendamenti, oltre duemila in aggiunta a un centinaio di ordini del giorno, presentati dalla Lega, testa d'ariete del centrodestra contro il provvedimento della giunta regionale annunciato dal governatore Rossi lo scorso dicembre in risposta al decreto sicurezza del ministro Salvini (allora nella sua prima versione). Proprio i consiglieri leghisti si sono presentati in Consiglio indossando delle magliette che, insieme, componevano la scritta "Prima i toscani".
Scontro totale fin da subito insomma, come d'altra parte tutto lasciava pensare, sulla misura che modifica la normativa già in vigore in Toscana in materia di accoglienza, integrazione e cura dei cittadini stranieri. Il provvedimento è stato illustrato in apertura di una seduta fiume dal consigliere regionale del Pd Stefano Scaramelli, presidente della commissione regionale Sanità in Consiglio Regionale. Il testo, nelle intenzioni dei proponenti, ha l'obiettivo di fornire a tutti tutela sanitaria, alimentazione e ricovero, questo anche nel caso di chi, per le disposizioni del decreto sicurezza rischia di rimanere senza assistenza. “Con questo provvedimento la Toscana vuole garantire a tutti – ha detto in aula Scaramelli – i diritti fondamentali, senza strumentalizzazioni, e vuole mettere in grado i Comuni e il terzo settore di agire in questo senso”. Scaramelli ha poi aggiunto che “sono 6.700 le persone presenti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) e l’impossibilità di concedere permessi di carattere umanitario ne coinvolgerà circa 3mila che potrebbero trovarsi da un giorno all’altro fuori regola rispetto alle norme nazionali. È per tutelare tutti i cittadini toscani che dobbiamo assistere anche quelle 3mila persone presenti sul nostro territorio, generando sicurezza sanitaria, sociale, assistenziale”.
Il tono del dibattito ha subito virato da regionale a nazionale con la consigliera leghista Elisa Montemagni che ha bollato la proposta di legge come "una norma ad hoc contro il ministro Salvini e contro il decreto sicurezza", esprimendo totale contrarietà a un atto “che va contro i cittadini della Toscana. La Toscana diventerà così uno scivolo per l’immigrazione e il più grande campo profughi di Europa". Posizioni condivise dai colleghi di partito Jacopo Alberti, Luciana Bartolini e Roberto Biasci. Per Jacopo Alberti “con la scusa dell’assistenza, che comunque per legge è garantita a tutti in Italia, la Giunta toscana ha creato un canovaccio per distribuire soldi alle cooperative”, mentre per Luciana Bartolini "questa è una legge salva-clandestini. Si vogliono accogliere tutti i dimoranti". Un ironico ringraziamento al Pd è arrivato da Roberto Biasci: "Grazie. Con questa legge, fuori luogo, ci state dando una grande mano per la campagna elettorale”. Marco Casucci ha puntato il dito sulla tempistica della proposta di legge: "Non avete voluto discutere la proposta a gennaio perché troppo a ridosso delle elezioni. Ci provate oggi perché lontani dalla competizione elettorale ma vi ringrazieremo per il favore che ci state facendo”.
A fare muro sono stati anche Fratelli d'Italia e Forza Italia. Per Paolo Marcheschi (FdI) "con questo atto la maggioranza mette la Toscana fuori legge. Invece di affrontare tutti insieme il problema di come far funzionare i rimpatri, la Giunta regionale elargisce soldi pubblici a un sistema che gli italiani non vogliono più". Marco Stella (Fi) invece l'ha buttata sulla geografia politica del Consiglio regionale: “Sì – Toscana entra in maggioranza e non sappiamo cosa sarà dei rifiuti, delle grandi infrastrutture, dello sviluppo, dell’aeroporto fiorentino”.
Sì perché il dibattito sulla proposta di legge si è configurato da subito uno scontro tra destra e sinistra con Sì Toscana a Sinistra favorevole al provvedimento per voce del consigliere Paolo Sarti: “Questa legge è giusta perché ribadisce i diritti fondamentali di tutti gli uomini, e solo in questo senso è un atto politico. Un governo responsabile dovrebbe garantire la tutela di tutti, invece di aizzare i cittadini l’uno contro l’altro e far emergere sentimenti retrivi”. Favorevole anche la consigliera del Gruppo Misto Monica Pecori: "È una proposta di buon senso per cercare di arginare il disastro prodotto dal governo nazionale, che aumenta la pletora degli invisibili, i quali in realtà rimangono sul territorio, ma diventano carne da macello”.
E il Pd? Ha risposto al fuoco spiegando, per voce della consigliera Monia Monni che il ritardo nella presentazione della legge non è dovuto alle elezioni amministrative “ma al fatto che è stata oggetto di un ampio confronto con tutti gli interessati”. E ha attaccato il governo nazionale sui rimpatri dei migranti con Nicola Ciolini: "Nello stesso periodo in cui Minniti ne ha rimandati a casa 3mila 600, Salvini solo 3mila 500. Ci sono difficoltà ad attuare il decreto sicurezza di cui il governo è perfettamente consapevole, dal momento in cui taglia i finanziamenti". E poi c'è chi ha ironizzato sulle magliette indossate dai leghisti: "Sarebbe meglio imparare prima l’italiano”, ha detto Francesco Gazzetti riferendosi a un errore di sillabazione della parola "toscani". “Serve un’adeguata gestione delle politiche migratorie e la Toscana dice che non si lascia indietro nessuno” ha detto Gianni Anselmi. Ma anche in seno al Partito Democratico c'è chi ha espresso dubbi: è il caso di Paolo Bambagioni che ha annunciato di non partecipare alla votazione esprimendo “forte disagio, come consigliere regionale, per una legge che non aggiunge niente di nuovo, ripete solo previsioni che già esistono". Bambagioni ha poi rincarato la dose: "Se questo provvedimento è un segnale, è un segnale sbagliato. Il nostro è un paese impreparato ad affrontare l’immigrazione, anche i governi precedenti hanno fatto gravi errori e questo processo necessita di una revisione".
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