Cronaca giovedì 30 giugno 2016 ore 11:04
Rivolta cinese, arrestati in due
Sono il titolare dell'azienda dove sono scoppiati i disordini e un suo connazionale che ha bloccato i cancelli impedendo l'uscita di mezzi e ambulanze
FIRENZE — I due uomini finiti agli arresti sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri avvenuti ieri sera davanti a un capannone dell'Osmannoro, a Sesto Fiorentino, al termine di un controllo degli ispettori della Asl e delle forze dell'ordine.
I tafferugli, iniziati intorno alle 18, hanno assunto con il passare delle ore toni sempre più accesi fino a quando polizia e carabinieri hanno caricato. Durante la serata è intervenuto sul posto anche il console cinese per cercare di mediare e placare gli animi dei manifestanti. L'ultima carica è avvenuta intorno alle 1 di notte per disperdere almeno 550 persone che improvvisamente avevano cominciato a lanciare bottiglie di vetro e lattine contro le forze dell'ordine. Contusi in modo lieve due poliziotti e un carabiniere. La situazione è tornata alla normalità dopo le due di notte.
Oggi le indagini proseguono per ricostruire la dinamica dei fatti ed individuare eventuali responsabilità.
Il presidente della Regione Enrico Rossi, promotore dei controlli straordinari sulla sicurezza nelle aziende di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli, ha condannato con durezza la rivolta di ieri.
"Un controllo della Asl in un'azienda cinese a Sesto Fiorentino provoca scontri con le forze dell'ordine - ha scritto Rossi su Facebook - Sia chiaro: il progetto della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro andrà avanti. Né per la sicurezza, né per l'ambiente, né per le tasse devono essere consentite aree di illegalità. Eguali nei diritti e nei doveri. Chi ha sbagliato dovrà pagare".
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