Lavoro sabato 11 agosto 2018 ore 11:57
"Bekaert, ora ci convochino da Roma"
Post su FB il governatore Rossi dopo la visita di Di Maio agli operai a rischio. "Per ora è la Regione che ottenuto il rinvio dei licenziamenti"
FIRENZE — Il giorno dopo la visita di Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del lavoro e dello sviluppo economico, agli operai della Bekaert che rischiano il licenziamento, è il presidente della Regione a prendere la parola e a marcare il territorio rivendicando alla Regione "l'unico risultato" ottenuto finora cioè "il rinvio di un mese dei licenziamenti che altrimenti sarebbero avvenuti già a settembre". Nell'ultimo incontro in Regione, infatti, i vertici dell'azienda che a inizio luglio al ministero avevano sbattuto la porta in faccia a qualsiasi richiesta di fare retromarcia, hanno ammorbidito la linea allungando i tempi.
Il governatore lo ha scritto in un post su Facebook nel quale ha ringraziato il ministro, e dunque il governo, per l'attenzione dimostrata nei confronti della vicenda che riguarda 318 lavoratori che rischiano di andare a casa, senza tuttavia risparmiare qualche frecciata neanche troppo velata al titolare di lavoro e sviluppo economico."Ci sono cose su cui persino Di Maio diventa uno statista - si legge nel post - anche se poi continua a dire bugie. Come ieri, davanti ai lavoratori della Bekaert a cui ha promesso di reintrodurre la cassa integrazione straordinaria per tutti i casi di cessazione attività, che il Jobs Act ha tolto. Sarebbe intelligente che i deputati e i senatori del centrosinistra accogliessero seriamente la proposta di Di Maio e lo sfidassero ad essere coerente. Per ora ha parlato così solo Cesare Damiano, anche se non è stato eletto in Toscana".
Quindi il riferimento al decreto dignità voluto da Di Maio e divenuto legge nei giorni scorsi dopo il passaggio alle Camere. Su questo, scrive Rossi, "Di Maio si è lasciato prendere la mano e ha voluto rivendicare che il suo cosiddetto “decreto dignità” d’ora in poi impedirà casi come la Bekaert. E questa è una “bufala” pazzesca. Carissimo ministro, grazie per la tua venuta".
In ogni caso la priorità adesso è una sola: "Ora - scrive ancora il presidente della Regione - aspettiamo urgentemente la convocazione a Roma".
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