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Cronaca venerdì 19 dicembre 2025 ore 08:55

Le chat dell'orrore dei pedofili digitali, 17 indagati

mano su tastiera di un computer

Le indagini avviate in Toscana hanno portato a localizzare utenti di scambi di materiali pornografici con minori protagonisti. Quattro in arresto



FIRENZE — E' di 17 indagati per pedopornografia online, 4 dei quali arrestati, il bilancio di un'indagine partita dalla Toscana e che ha portato a individuare chat dell'orrore in cui si scambiavano contenuti espliciti con minorenni protagonisti fra utenti in tutta Italia.

Gli arrestati in flagranza sono tutti uomini tra i 20 e i 70 anni. Gli altri indagati sono stati denunciati a piede libero, salvo tre che risultano irreperibili. Si tratta in generale di impiegati, operai e pensionati, alcuni con precedenti specifici.

L'esecuzione delle misure cautelari e le perquisizioni al resto degli indagati si sono svolte fra Toscana, Sardegna, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Veneto.

Sono stati rinvenuti decine di migliaia di files di pornografia minorile, in alcuni casi anche classificati meticolosamente per categorie.

L'attività investigativa della polizia di Stato ha impegnato personale del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Toscana. Agli indagati sono contestate detenzione e diffusione di materiale pornografico realizzato con l'utilizzo di minorenni

Gli investigatori si sono mossi sulla scorta dell'analisi di un dispositivo informatico sequestrato durante un'altra operazione di contrasto alla pedopornografia online, arrivando a localizzare in Italia 17 utenti, ritenuti responsabili di scambiare contenuti di pornografia minorile. Per mesi hanno monitorato le condotte dei profili sospettati, rilevando che scaricavano, e in alcuni casi condividevano, video e immagini raffiguranti minori utilizzando un'applicazione di messaggistica istantanea

Ulteriori approfondimenti, sia tradizionali che tecnici, hanno consentito di identificare gli utenti, tutti uomini tra i 20 e i 70 anni, alcuni con precedenti specifici.

I decreti di perquisizione emessi dalla procura fiorentina sono stati eseguiti contestualmente con l'impiego di oltre 50 operatori della Polizia postale della Toscana e delle altre regioni coinvolte, tutti coordinati dal Centro nazionale per il Contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e per la Sicurezza cibernetica. 


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