Attualità martedì 02 dicembre 2025 ore 16:24
Donazione di organi a cuore fermo controllato

La procedura complessa è stata eseguita al Santa Maria Annunziata. Equipe chirurgiche e anestesiologiche anche da Careggi e Pisa
FIRENZE — Un lavoro di squadra che ha visto coinvolte più equipe in un contesto multidisciplinare ha consentito di eseguire una donazione di organi a cuore fermo controllato. La procedura è avvenuta all'ospedale Santa Maria Annunziata.
Seguita dalla équipe medica ed infermieristica del reparto di Anestesia e Terapia Intensiva e del comparto operatorio, in collaborazione con i medici neurologi e radiologi e con il coordinamento del Centro Regionale Trapianti, ha richiesto anche la collaborazione delle equipe chirurgiche e anestesiologiche anche da Careggi e Pisa.
All’Annunziata uno stesso intervento era stato eseguito alcuni anni fa, ma per gran parte dell’equipe dell’Unità operativa di Anestesia e Terapia Intensiva dell’ospedale, questo intervento, avvenuto nei mesi scorsi, è stato il primo.
La procedura, possibile soltanto in persone decedute a causa di arresto cardiaco, monitorate fino al momento della perdita irreversibile delle funzioni del cuore, è attiva in Toscana da circa 3 anni in tutti gli ospedali dell’Area Vasta Centro, con una collaborazione dell’Ecmo Team dell’Azienda ospedaliero – universitaria Careggi, nell’ambito del Coordinamento Regionale Trapianti della Toscana.
La procedura è complessa. "Di solito - spiega l'Asl centro in una nota- i prelievi di organi sono eseguiti in pazienti in cui è stato dichiarato il decesso mediante accertamento di morte encefalica, con una procedura che necessita di un tempo minimo di 6 ore per accertare la perdita irreversibile di tutte le funzioni cerebrali. Il prelievo di organi da accertamento a cuore fermo ha tempi molto più ridotti perché il momento del decesso si verifica con l’arresto cardiaco, essendo il cervello già irreversibilmente compromesso. La gestione di queste condizioni complesse al fine del prelievo degli organi necessita di competenze professionali e capacità organizzative di alto profilo".
“Anche per la nostra unità operativa è stato un percorso di responsabilità e motivazione che ha richiesto un progressivo avvicinamento – spiega il direttore del reparto di Anestesia e Terapia Intensiva Duccio Conti – C’è stato un coinvolgimento emotivo forte, un intervento del genere ha toccato corde importanti per tutti noi. Il percorso ci ha unito molto, sia all’interno della nostra unità operativa sia con i colleghi di Careggi”.
“La Rete Trapiantologica Regionale – dichiara il Coordinatore dell’Area Vasta Centro, dottor Daniele Cultrera - è costantemente impegnata nel colmare il gap esistente tra i molti pazienti in attesa, il cui fabbisogno non è purtroppo ancora del tutto soddisfatto, e l'offerta di organi. Questa tipologia di prelievo, che stiamo implementando da alcuni anni, ci viene molto in aiuto in tal senso e ringrazio tutti i colleghi intervenuti con grande professionalità in un percorso così delicato e complesso”.
La direzione sanitaria del presidio Santa Maria Annunziata, così come tutta l'équipe medico e infermieristica che ha partecipato al percorso di ricovero e di successiva donazione, ha espresso profonda gratitudine ai familiari del donatore, sottolineando come la scelta della donazione rappresenti “un gesto di altruismo straordinario, che trasforma un momento di dolore in speranza per altri”.
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