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Attualità martedì 01 marzo 2016 ore 11:00

Fusione Anci-Uncem, dai sindaci un coro di no

Per il segretario del Pd Toscana Parrini, Uncem e Legautonomie hanno un costo e dovrebbero confluire in Anci. La posizione però ha sollevato polemiche



FIRENZE — Dopo quanto affermato sulla stampa dal segretario Dario Parrini in merito alla fusione di Uncem in Anci, il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani replica: “Vorrei ricordare che sul piano nazionale esiste già un protocollo d’intesa fra Anci e Uncem che definisce i rapporti fra le due associazioni a livello organizzativo e operativo. Nel merito voglio semplicemente dire che i nostri soci, i Comuni - unici titolari del diritto e del potere di assumere decisioni di questa portata - hanno già più volte manifestato la volontà, vedi l’ultimo congresso di aprile 2015, di mantenere questa Associazione, per la capacità della stessa di rappresentare e tutelare la specificità dei Comuni e dei territori montani e rurali".

"Sono certa che al segretario regionale del Pd Parrini non sfugge che la fusione di un'associazione rappresentativa di comuni montani, come l'Uncem, con un'associazione importante come l' Anci, non si decide a tavolino ma, eventualmente, con un congresso", sottolinea Carla Benocci, sindaco Pd di Sorano, in provincia di Grosseto. "A decidere - continua - non può essere il segretario di un partito, per quanto forte e radicato nel territorio, ma i sindaci dei Comuni soci dell' Uncem e le Unioni dei Comuni montani. Non vorrei che questa grande corsa verso le fusioni- prosegue la prima cittadina- facesse dimenticare proprio al Pd che le decisioni, anche per quanto riguarda le fusioni di Comuni, si prendono dal basso e si affidano, in questo caso, ai cittadini attraverso referendum, non ad altri".

Sulla stessa linea d'onda altri due primi cittadini, il sindaco di Pitigliano, Pier Luigi Camilli, e il sindaco di Magliano in Toscana, Diego Cinelli. "Qualunque decisione sul futuro dell'Uncem - affermano - e' esclusiva competenza e responsabilità di quanti, Comuni e Unioni dei Comuni Montani, ne sono aderenti. Si tratta di scelte, rispetto anche ad ipotesi di fusione, che vanno prese liberamente senza condizionamenti o pressioni di sorta e coinvolgendo tutti i sindaci e i presidenti interessati". 

Lo ribadisce anche Luigi Vagaggini, sindaco di Piancastagnaio: "Non so se fondere Uncem con Anci sia oggi una priorità e, soprattutto, se possa risultare utile per i Comuni. In ogni caso a decidere potranno essere solo gli organi di Uncem e, magari, un congresso. Non credo che sia compito questo della politica". 

Una linea che sposa anche Marco Macchietti, il segretario Pd dell'unione comunale di Cetona: "Sono completamente in disaccordo con il segretario Parrini, perche' non sono centri di costo dello Stato, ma libere associazioni, e per fortuna le associazioni non si possono sciogliere ne' per legge, ne' tantomeno per decreto. Sono dunque gli associati, cioe' i Comuni, e non il Parlamento o la segreteria regionale del Partito democratico a deciderne le sorti, e visto che non mi pare sia stata dai Comuni espressa la volonta' di rinunciare a questa forma di rappresentanza, il discorso puo' utilmente chiudersi qui".


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