Attualità mercoledì 28 novembre 2018 ore 12:35
"La salute dei toscani è a rischio"

A lanciare l'allarme sono Cgil, Cisl e Uil: "Le Case della Salute sono la metà di quelle programmate, ritardi per i posti letto di cure intermedie"
FIRENZE — "Per responsabilità anche dei governi nazionali che hanno ridotto in modo inaccettabile le risorse pubbliche destinate alla sanità, siamo di fronte al forte rischio di un progressivo deterioramento dello stato di salute dei toscani, a tanti cittadini che anche nella nostra regione risparmiano sulla salute o rinunciano totalmente a cure e farmaci". A lanciare l'allarme sono Cgil, Ciusl e Uil in una nota congiunta.
"Siamo in forte ritardo in Toscana, come in tutte le altre Regioni, nel rendere effettivi i percorsi di presa in carico delle persone fragili, con patologie croniche e non autosufficienti - si legge nella nota - E’ particolarmente grave che, a distanza di cinque anni dalla riforma del sistema ospedaliero, non si siano approntati tutti i presìdi territoriali, cioè Case della salute e posti letto di cure intermedie dopo le dimissioni dall’ospedale. In particolare, le Case della salute programmate e da realizzare dovevano essere 120 e invece ne risultano funzionanti poco meno della metà, con intere zone della regione completamente scoperte (quelle più in sofferenza sono nell’Asl Toscana Sud-Est, sulla costa meridionale e in Mugello)".
Secono i sindacati, in concomitanza dell’approvazione del prossimo Piano integrato sociosanitario, è necessaria un’intesa tra la Regione e Cgil-Cisl-Uil per "passare dalle parole, dalle belle intenzioni, ai fatti concreti, per far sì che quanto contenuto nei Piani e negli atti di indirizzo regionale incida concretamente e si traduca in miglioramenti per i cittadini della nostra Regione".
Cgil, Cisl e Uil
Toscana realizzeranno, a partire dal prossimo mese di dicembre, una
serie di incontri sul territorio per una verifica puntuale dello stato
di salute del nostro sistema sanitario e per attivare le forme di
mobilitazione eventualmente necessarie a migliorarne il funzionamento.
IL PIANO INTEGRATO SOCIOSANITARIO
La
proposta di Piano Integrato Socio Sanitario Regionale 2018-2020,
presentato alle organizzazioni sindacali confederali, ribadisce alcune
parole chiave intorno a cui sviluppare e far crescere il sistema
socio-sanitario toscano per il periodo 2018-2020, elementi che non
possiamo che valutare positivamente: integrazione, equità, presa in
carico della cronicità, attuazione (finalmente) della prevenzione,
utilizzazione della tecnologia per migliorare il funzionamento e
l’accesso ai servizi, il cittadino-paziente al centro della relazione
di cura.
L’obiettivo dell’integrazione, che le organizzazioni
sindacali confederali rivendicano già dalla piattaforma del 2016,
significa: integrare gli interventi sociali e sanitari; integrare
assistenza ospedaliera e assistenza territoriale; integrare il pubblico
con il privato sociale con la regia decisa di una governance pubblica.
Perseguire
l’obiettivo dell’equità significa, superare le differenze territoriali
nell’accesso ai servizi di cura e di presa in carico, differenze che
all’interno della nostra regione hanno carattere strutturale e che
producono profonde disuguaglianze fra gruppi di cittadini anche in
termini di aspettativa di vita.
Altrettanto condivisibili sono tutti
gli altri obiettivi: dalla lotta alla cronicità, al rilancio della
prevenzione, dall’idea di mettere al centro il cittadino-paziente nella
relazione di cura, a quella di sfruttare l’evoluzione tecnologica per
migliorare il funzionamento e l’accesso ai servizi.
Obiettivi
condivisibili, alcuni dei quali perseguiti da tempo, che stentano
tuttavia a produrre risultati completi, mentre il divario tra domanda di
salute e risposte concrete cresce sempre di più, anche per effetto
dell’invecchiamento della popolazione.
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