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Monitor Consiglio martedì 29 ottobre 2024 ore 11:29 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Carcere di Prato, situazione gravissima

Marco Martini
Marco Martini

"Serve um'immediata e concreta azione per un sistema che rischia di collassare"



FIRENZE — "Ancora una tragedia nel carcere di Prato. È il quarto suicidio dall’inizio dell’anno, un dato inaccettabile che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema penitenziario che continua a mostrare profonde criticità irrisolte" dichiara Marco Martini, consigliere regionale del Partito Democratico, in merito all’ennesima drammatica vicenda avvenuta nella casa circondariale pratese.

Martini aveva visitato recentemente proprio la sezione della Dogaia teatro dell’episodio insieme a una delegazione pratese.

"Non dimenticherò mai quei volti e le parole delle persone con cui abbiamo potuto scambiare qualche battuta. Persone che, pur consapevoli della necessità di espiare la pena, faticano a intravedere un percorso di riabilitazione e una speranza per un futuro libero e dignitoso - prosegue Martini - La Costituzione, all’art. 27, ci ricorda che le pene devono essere orientate alla rieducazione del condannato e non alla sua alienazione o abbandono".

Secondo Martini, le condizioni critiche di sovraffollamento, degrado strutturale e carenze di servizi, sia educativi che sanitari, sono frutto di una mancata gestione sistemica da parte del governo, non ha saputo garantire un miglioramento tangibile.

"Mancano spazi, mancano agenti di polizia penitenziaria costretti a turni massacranti, mancano figure di supporto che possano contribuire alla riabilitazione delle persone detenute. È un fallimento, anche dell’ultimo “decreto carceri”, che non può più essere ignorato" aggiunge.

La Regione Toscana, pur nei limiti delle proprie competenze, ha deciso di dare il proprio contributo per migliorare le condizioni dei detenuti attraverso iniziative concrete.

"Recentemente, la giunta regionale ha stanziato 320mila euro per promuovere progetti di socializzazione e confronto interculturale all’interno delle carceri toscane, collaborando con associazioni e realtà del terzo settore e puntando sulla cultura come strumento di recupero sociale” - ricorda Martini - Un impegno, questo, che intendiamo portare avanti anche per dare voce e dignità a chi vive dietro le sbarre, garantendo loro non solo sicurezza ma anche umanità e possibilità di riscatto".


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