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Monitor Consiglio giovedì 14 novembre 2024 ore 14:44 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana
La Nara, tutelare i Centri Antiviolenza

"Verificare che il nuovo requisito di esclusività non abbia un impatto negativo sui Centri toscani"
FIRENZE — Il consigliere regionale del Partito Democratico, Marco Martini, ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale riguardo all'impatto del nuovo requisito introdotto dall'Intesa tra il Governo e la Conferenza Unificata del 14 settembre 2022 sui Centri Antiviolenza toscani.
"È fondamentale che le associazioni e le organizzazioni responsabili dei Centri Antiviolenza perseguano attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Tuttavia, il requisito che impone di farlo 'in modo esclusivo o prevalente' potrebbe mettere in difficoltà molte realtà storiche del nostro territorio - spiega Martini - La rigidità di questo nuovo vincolo rischia di compromettere l'operatività di strutture ben radicate e di comprovata esperienza, come il Centro La Nara di Prato, che solo nel 2022 ha supportato ben 484 donne".
Martini evidenzia come la perdita di questi centri rappresenterebbe "la dispersione di un patrimonio inestimabile di conoscenze, competenze e reti territoriali consolidate", essenziali per un efficace contrasto alla violenza di genere. "Non possiamo permettere che le vittime già in carico vengano abbandonate o che si interrompano percorsi di tutela e sostegno fondamentali per la loro autonomia" sottolinea l'esponente del Pd.
Diversi Centri Antiviolenza in Toscana, infatti, operano da anni nel sociale con un ampio spettro di interventi, offrendo servizi essenziali non solo alle vittime di violenza ma anche ad altre fasce vulnerabili della popolazione.
Alcuni enti locali, tra i quali i Comuni di Prato, Poggio a Caiano, Montemurlo e Vaiano, hanno già manifestato preoccupazione, approvando ordini del giorno specifici per sollevare la questione e quelli di Vernio, Cantagallo e Carmignano si apprestano a fare altrettanto.
"È evidente che c'è un problema che necessita di una soluzione condivisa" afferma Martini.
Per questi motivi, il consigliere chiede alla giunta regionale di valutare l'impatto complessivo del nuovo requisito sui Centri Antiviolenza toscani e, qualora si riscontrino effetti negativi, di portare la questione in sede di Conferenza delle Regioni.
"È necessario promuovere una soluzione che tuteli e sostenga la continuità operativa dei nostri Centri Antiviolenza, valorizzando le competenze e le reti territoriali consolidate nel tempo" conclude Martini.
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