Monitor Consiglio mercoledì 30 ottobre 2024 ore 16:00 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana
Payback, il governo prenda una posizione chiara
Approvata dal Consiglio regionale una mozione presentata dal Partito Democratico dopo la sentenza della Corte Costituzionale
FIRENZE — Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza una mozione, proposta dal gruppo Pd, primi firmatari il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni ed il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, “in merito alla necessità di assicurare celermente alle Regioni le risorse derivanti dal cosiddetto payback mediante soluzioni che evitino ripercussioni negative sulle imprese, con particolare riferimento a quelle di medio-piccola dimensione”.
"Abbiamo discusso solo oggi questa mozione - spiegano Sostegni e Ceccarelli - un atto presentato nel luglio scorso quando la vicenda payback registrò il pronunciamento della Corte Costituzionale, che disse sostanzialmente che la legge è vigente e quindi deve essere applicata. Una sentenza che ha anche rilevato che il payback presenta di per sé diverse criticità, a partire dalla necessità di non danneggiare le aziende. Quindi o il governo si attiva finalmente per modificare la normativa nazionale, oppure la legge vigente va applicata. La nostra mozione, che ora è un pronunciamento ufficiale del Consiglio regionale, rappresenta un ulteriore invito ad agire in tal senso".
L’atto approvato impegna la giunta regionale ad “attivarsi nei confronti del Governo affinché, in seguito alle sentenze della Corte costituzionale che hanno definitivamente accertato la legittimità del meccanismo del payback: adotti specifiche misure che, da un lato, tendano a risolvere le criticità riscontrate dalla medesima Corte e, dall’altro, assicurino celermente alle Regioni, anche valutando un incremento del Fondo sanitario nazionale, le risorse dovute e necessarie, in molti casi, a garantire i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie ai propri cittadini; in tale contesto, siano ricercate soluzioni che evitino ripercussioni negative sulle aziende interessate, specialmente quelle di medie e piccole dimensioni, e sui relativi livelli occupazionali”.
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