Attualità mercoledì 05 giugno 2019 ore 11:25
Toscana e Corsica, guerra ai rifiuti galleggianti
Il governatore Enrico Rossi ha annunciato una collaborazione con l'isola francese per tenere pulito lo specchio di mare condiviso
FIRENZE — Il mare davanti alla Toscana sta bene e i dati Arpat elaborati nel corso della campagna di monitoraggio realizzata dal 2015 al 2017 nell'ambito della Marine Strategy spiegano che i parametri di inquinamento sono al di sotto dei limiti stabiliti dall'Unione Europea. Questo non significa, comunque, che non debbano essere adottati comportamenti virtuosi o che non si debba fare niente per i problemi che di fatto esistono.
Tra questi ci sono le 'isole flottanti' di rifiuti che si formano e si disgregano in base alle correnti e che disperdono scarti e rifiuti nel mare. Proprio in questo senso va la collaborazione annunciata dal presidente della Regione Toscana con la Corsica: "Vogliamo impegnarci con il presidente della Corsica, Gilles Simeoni, con il quale ci siamo sentiti per telefono per chiedere ai rispettivi Stati nazionali e all'Europa quegli strumenti che ci consentano di recuperare le isole flottanti di rifiuti in plastica che si formano nel mare e che nascono e si disgregano a seconda delle correnti marine. Vogliamo che si intervenga con le azioni più adeguate.".
Nello specifico, all'orizzonte si profila l'intervento di una nave attrezzata capace di ripulire il mare da plastiche e microplastiche, recuperare idrocarburi e rifiuti ingombranti come previsto dal brevetto "Sauro" depositato nel 2014 dalla Protezione Civile. Il nome Sauro sta per "Sea Antipollution Unit for Rapid Off-shore drainage".
L'idea proposta da Rossi è che il progetto sia reso operativo. Da qui la volontà di Toscana e Corsica di sollecitare i governi all'azione.
"Nel frattempo – aggiunge Rossi – ho contattato il capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli per avere qualche informazione in più e nei prossimi giorni lo incontrerò per capire cosa possiamo fare come Regione Toscana. Ad esempio, potremmo pensare a un investimento sostenibile, magari finanziato da più enti, per costruire un prototipo di SAURO da far lavorare nell'Alto Tirreno".
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