Monitor Consiglio martedì 14 maggio 2024 ore 08:26 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana
Azioni specifiche per l'intolleranza al lattosio
Interrogazione in Consiglio regionale: "Percorsi di educazione alimentare su intolleranze e alle allergie e iniziative di sensibilizzazione"
FIRENZE — "L’intolleranza al lattosio è la più comune tra quelle riconosciute come intolleranze alimentari dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si stima che, anche in Toscana, più del 50% della popolazione nei sia colpita. E’ evidente che parliamo di una questione che riguarda la salute di tantissime persone e credo che sia importante porsi il problema di incentivare politiche finalizzate alla corretta informazione, sia sul versante della diagnosi che sulle abitudini alimentari".
Lo dice Valentina Mercanti, consigliera regionale Pd, illustrando i contenuti dell’interrogazione alla giunta regionale “In merito alle azioni di sensibilizzazione sulle intolleranze e sulle allergie alimentari, con particolare riferimento all’intolleranza al lattosio”, presentata per sapere se, anche in vista della predisposizione del nuovo Piano sanitario e sociale integrato, non "ritenga opportuno prevedere specifiche azioni ed iniziative sul tema".
In particolare, nel testo dell’atto, la consigliera chiede di sapere se la giunta regionale ritenga opportuno “prevedere specifiche azioni finalizzate a promuovere percorsi di educazione alimentare, con particolare riferimento alle intolleranze e alle allergie; prevedere iniziative volte alla sensibilizzazione della cittadinanza, anche al fine di incrementare le diagnosi, sulla patologia dell’ipolattasia e, più in generale, sulle intolleranze e allergie alimentari divulgando informazioni corrette sui sintomi, sui test corretti da effettuare e sugli adeguati percorsi da intraprendere in base all’eventuale intolleranza/allergia alimentare diagnosticata; promuovere il materiale informativo relativo a quanto contenuto nei punti precedenti anche tramite il sito istituzionale della Regione invitando, parimenti, le Aziende unità sanitarie locali (AUSL) a procedere in modo analogo”.
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