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Attualità venerdì 25 settembre 2015 ore 16:22

Carceri, "crollano i muri e il ministero taglia"

La denuncia della Cgil dopo il fatto del crollo di dieci metri del muro di cinta a Sollicciano. Il sindacato: "Subito una conferenza di servizio"



FIRENZE — Il sindacato fa sapere che su 20 istituti penitenziari in Toscana solo uno ha le caratteristiche per restare aperto senza pericoli per gli operatori o per i detenuti. Le carenze strutturali ed architettoniche, con diverse intensità, riguardano tutti gli istituti toscani, Lucca, Pisa, Pistoia, San Gimignano, solo per citarne alcuni.

La Fp Cgil ha denuncia le difficoltà e i rischi che comporta lavorare all'interno delle carceri.

"Neanche a farlo apposta - sottolinea il sindacato nella nota - all’inizio di agosto 2015, dopo un sopralluogo al Carcere di Sollicciano, abbiamo scritto in una lettera inviata ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria della nostra regione, alla Asl, al Sindaco di Firenze, al Presidente della Regione Toscana, al garante dei Detenuti e ai vertici del DAP di Roma che la cinta muraria, causa cedimento parziale, risulta parzialmente chiusa in un settore e la restante parte presenta garritte antiquate….porte divelte…garritte da chiudere..”

I continui tagli dei finanziamenti al Ministero della Giustizia, oltre la mancanza cronica di personale non aiutano e mettono in grave pericolo lo svolgimento di qualsiasi servizio.

"E' ora che il governo e l'amministrazione penitenziaria mettano mano a quei provvedimenti che consentano di garantire la sicurezza all'interno delle strutture penitenziarie. Così non si può andare avanti, non è giusto che i lavoratori si facciano carico e subiscano le conseguenze della incapacità della politica di decidere".

La Fp Cgil sollecita quindi tutti i soggetti che hanno un ruolo amministrativo diretto o indiretto nel carcere fiorentino (PRAP, Comune, Regione, ASL, DAP e Garante dei detenuti) a convocare senza ulteriori dannosi e pericolosi ritardi una “conferenza di servizio per il Carcere di Sollicciano”, coinvolgendo il sindacato, per decidere una buona volta azioni concrete per garantire a chi lavora nel carcere e a chi vi è costretto a soggiornare la possibilità di stare in sicurezza senza rischiare danni, anche irreparabili, alla persona.


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