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Attualità lunedì 23 dicembre 2019 ore 14:00

Borse di studio per restituire la musica ai ciechi

La musica è la forma d'arte più accessibile per i non vedenti, in molte culture cieco è sinonimo di cantore colui che tramanda storie e tradizioni



FIRENZE — La professoressa Fiamma Nicolodi, nipote di Aurelio Nicolodi, fondatore dell'Unione Italiana Ciechi, ha deciso di devolvere 100 mila euro, in 20 anni, da destinare a borse di studio in favore di studenti meritevoli che vogliano iniziare o approfondire lo studio della musica ma non hanno i mezzi economici necessari. "Restituiamo la musica ai ciechi" questo il titolo dell'iniziativa.

La storia dell'umanità e quella della musica hanno conosciuto ciechi molto celebri e fino agli anni '80 in Italia, come nel resto del mondo, erano migliaia i ciechi che si guadagnavano da vivere con la musica come ad esempio pianisti, organisti ed insegnanti.  

La scelta di contribuire alla formazione di nuovi insegnanti si basa su una riflessione così riassunta dall'Unione Italiana Ciechi "Con l'introduzione del modello di educazione integrata lo studio della musica ha subito una rapida e costante decadenza, e oggi sono pochi i ciechi che hanno studiato musica, mentre molti sono coloro che suonano, improvvisano, ma ad orecchio. Studiare musica significa saper leggere e scrivere la musica. Il metodo di lettura e scrittura Braille, basato sui puntini in rilievo, è stato inventato nel 1829 da un cieco organista, Luigi Braille, il quale, proprio per rendersi indipendente, ha ideato questo sistema, che quindi consente di rappresentare lo spartito, in tutti i suoi particolari (note, ritmica, agogica, legature, abbellimenti, polifonia, ecc.). Oggi gli insegnanti che conoscono la notazione Braille sono pochi. Ma, anche quando ci sono, non esiste una norma che garantisca l'aiuto giusto a chi voglia intraprendere gli studi musicali. Mentre per l'Università esiste un servizio di tutoraggio per gli studenti con disabilità, nel caso dei conservatori di musica non esiste nulla di simile. E coloro che studiano musica ora, si debbono affidare alle raccolte fondi per avere un insegnante preparato".

L'iniziativa lanciata da Firenze vuole essere un messaggio universale per la formazione verso la società contemporanea.


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