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Attualità sabato 28 gennaio 2017 ore 11:56

Lo spettro del terrorismo annidato nelle carceri

Foto twitter Dario Nardella

Stretta sui controlli e sui legami con i soggetti a rischio nelle zone di guerra. Il richiamo del procuratore Viola in apertura dell'anno giudiziario



FIRENZE — La minaccia terroristica, soprattutto quella di stampo jihadista, è grave e si lega a tanti aspetti. Tra questi i flussi migratori, che possono comportare, tra le persone in cerca di un riparo dai conflitti e dalle persecuzioni, il rischio di collegamenti con soggetti definiti 'ad alto rischio' nelle zone di guerra sparse nel mondo. 

Questo l'allarme lanciato dal procuratore generale di Firenze Marcello Viola nella relazione che ha aperto l'anno giudiziario al Palazzo di Giustizia di Firenze. 

Per Viola, è necessario intensificare "l'opera di attento monitoraggio" soprattutto nelle carceri. Nel corso della mattinata, sia Viola sia il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, hanno ricordato l'unico procedimento di rilievo eseguito fino a oggi. Si tratta di quello nei confronti di El Hanaoui Jalal, per il reato di istigazione a commettere attentati per finalità terroristiche e di eversione. Nei suoi confronti il gip aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, confermata poi dal Tribunale del Riesame e dalla Cassazione. La Corte d'Assise di Pisa lo ha assolto e ora la procura attende "il deposito della motivazione per valutare la proposizione di appello". 

Resta poi il fatto che se ormai terrorismo appare solo quello di matrice islamica, le sue possibili declinazioni sono molte altre e restano altrettanto pericolose. A testimonianza di questo, Viola ha ricordato l'esplosione della bomba in via Leonardo da Vinci la mattina di Capodanno. Un episodio "gravissimo", ha detto il procuratore generale "a causa del quale ha riportato lesioni gravissime un appartenente alla Polizia di Stato, l'artificiere Mario Vece, che dimostra appieno la necessità di prestare la massima attenzione anche rispetto a fronti qual è sicuramente quello del terrorismo interno, in tutte le sue possibili manifestazioni". 


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