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Sport giovedì 28 gennaio 2021 ore 13:30

Giancarlo Pedote ha concluso la Vandee Globe VIDEO

Giancarlo Pedote
Giancarlo Pedote

Il velista fiorentino è giunto ottavo dopo 80 giorni di navigazione in solitario. Primo posto per il francese Yannick Bestaven



LES SABLES D’OLONNE (FRANCIA) — Oggi, alle 13,02, il fiorentino Giancarlo Pedote ha attraccato la sua Prysmian Group nel porto sicuro di Les Sables d’Olonne ed ha concluso all’ottavo posto la sua Vandee Globe, la nona edizione della difficile regata in solitario senza scalo e senza assistenza intorno al mondo, chiamata “L’Everest del mare” per le tremende difficoltà che gli skipper devono superare in completa solitudine, in balia degli elementi e sottoposti ai capricci della fortuna.

I venti hanno portato i partecipanti all’estremo sud dell’Oceano Atlantico, a sfiorare il Capo di Buona Speranza, a navigare nel grigio oceano del sud tra il quarantesimo ed il cinquantesimo parallelo, a rasentare il Punto Nemo, il punto più lontano da qualsiasi ipotesi di terraferma.

Poi i venti hanno spinto le sofisticate imbarcazioni verso i pericoli di Capo Horn e nuovamente nel vecchio Atlantico, la prua rivolta verso nord, verso il ritorno in Francia e la speranza di agganciare una depressione.

L’acqua dell’oceano ha cantato e ruggito con la stessa voce nelle orecchie di Giancarlo Pedote per 80 giorni, 22 ore, 42 minuti, 20 secondi. Tanto ci è voluto prima di poter mettere nuovamente i piedi sulla terraferma ed abbracciare la moglie Stefania ed i due figli.

Il primo passo sarà stato incerto, senza però il bisogno di tenersi in equilibrio, come ha dovuto fare per tutto questo tempo assecondando il ritmo delle onde, a volte lui e la sua Prysmian Group cullati dolcemente, a volte schiaffeggiati dal mare e dal vento.

Prima di Pedote e della sua barca sono arrivati in porto solo sei concorrenti ma il fiorentino è poi scivolato indietro di una posizione.

Infatti lo skypper Jean Le Cam ha attraccato solo stasera dopo le ore 20 ma ha diritto ad un abbuono di 16 ore e 15 minuti per aver contribuito al salvataggio di Kevin Escoffier, sfortunato concorrente a cui si è spezzata la barca a sud del Capo di Buona Speranza.

Lo stesso abbuono che ha consentito a Jean Le Cam di sopravanzare il quarantacinquenne fiorentino ha permesso al francese Yannick Bestaven di vincere la Vandee Globe dopo essere arrivato in porto in terza posizione effettiva, dietro a Charlie Dalin ed a Louis Burton.

Anche Yannick Bestaven quando è stato necessario ha abbandonato la sua rotta per correre in soccorso di Escoffier. La giuria gli ha così restituito 10 ore e 15 minuti, quanto è bastato per sopravanzare i due che avevano attraccato prima di lui. Per il vincitore francese sono stati in totale 80 giorni, 13 ore, 59 minuti e 46 secondi di navigazione effettiva.

L’amore di Giancarlo Pedote per il mare è nato prestissimo e cresciuto grazie al windsurf. La possibilità di navigare si è presentata invece più tardi, all’età di ventitre anni, nel 1998: “Mio cugino mi propose di accompagnarlo in un trasferimento di un cabinato dalla Grecia all’Italia. Posso dire che quello fu il mio primo contatto con le lunghe navigazioni” “Venni colpito da quante cose bisognava saper fare a bordo: non devi occuparti soltanto di portare la barca, ma controllare il motore, metterti al tavolo da carteggio, usare correttamente un tester, conoscere ogni singola parte dell’imbarcazione per far fronte a eventuali emergenze. Capii che non bastava essere bravi velisti, ci voleva una buona dose di marineria. Imparai a smontare motori entro e fuoribordo: poiché non avevo mai posseduto un motorino da ‘truccare’ in gioventù fu in barca che compii il mio ‘apprendistato sul campo’ da meccanico”.

Da allora è stato un crescendo di esperienze e miglia marine percorse: la partecipazione al Giro d’Italia a vela, il secondo posto alla traversata atlantica Transat des Alizes, l’inizio dell’attività di tailer e di prodiere.

Nel 2009 Pedote decide di trasferirsi a Lorient, in Bretagna, il luogo più adatto per coltivare sogni e passioni legati al mondo della vela e declinarli poi nella realtà.

Nel 2013 Giancarlo Pedote vince la Trinité-Plymouth, poi il Trophée Marie-Agnès Peron ed è secondo alla Demi-Cle e alla Pornichet Select.

Alla fine arrivano lo sponsor Prysmian e Prysmian Group, la bella imbarcazione bianca che ha consentito a Pedote di partecipare alla Vandee Globe e di concluderla così bene.

Già, la Vandee Globe.

80 lunghi giorni di esperienza estrema in cui ogni momento è denso di possibili catastrofi, in cui non basta essere eccellenti velisti, bisogna avere coraggio ed essere disponibili ad accettare che tutto è possibile.

Forse Giancarlo Pedote non è più la stessa persona che 80 giorni orsono è partita da Les Sables d’Olonne per questa avventura.

Forse dopo aver celebrato il caos abbracciandolo e dopo aver rischiato di soccombere in balia degli elementi si sentirà vivo in modo più profondo e più pieno, anche nel piacere delle piccole cose di ogni giorno.

Forse, dopo aver toccato da vicino i propri limiti ed essere stato umiliato dall’immensità della natura, si sentirà come purificato.

Forse tante altre cose.

Ci piacerebbe chiederglielo.

Sotto i 40 gradi sud non c’è legge, sotto i 50 gradi sud non c’è Dio” (antico proverbio marinaro)

Marco Burchi
© Riproduzione riservata


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