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Cronaca venerdì 30 agosto 2024 ore 08:30

Ultraleggero sconosciuto, decollano gli Eurofighter

eurofighter

Il velivolo privo di piano di volo nello spazio aereo nazionale intercettato dai caccia dell'Aeronautica militare su ordine del comando Nato



GROSSETO — Un ultraleggero sconosciuto nello spazio aereo nazionale ha destato allarme per la difesa aerea, così una coppia di Eurofighter si sono levati dalla base di Grosseto per intercettare il velivolo sprovvisto di piano di volo. E' successo ieri pomeriggio, quando una coppia di caccia dell’Aeronautica militare si è alzata in volo dalla base aerea toscana per intercettare un velivolo ultraleggero il cui piano di volo risultava sconosciuto e che si stava spostando lungo la costa adriatica abruzzese in direzione nord.

A dare l’ordine di intervento immediato (in gergo tecnico Alfa-Scramble) è stato il Combined Air Operations Centre di Torrejon (Spagna), il comando della Nato che controlla lo spazio aereo dell’Alleanza a sud delle Alpi, che per il tramite del Comando Operazioni Aerospaziali – 11° Gruppo DAMI (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) ha attivato la coppia di Eurofighter del 4° Stormo che si trovavano già in volo per un’attività addestrativa.

La coppia di velivoli militari si è immediatamente diretta verso la traccia aerea sconosciuta e, una volta raggiunto il velivolo ultraleggero all’altezza di Recanati, ha effettuato la prevista procedura di visual identification (VID) per accertare che non vi fossero condizioni di emergenza o di minaccia alla sicurezza. Il velivolo è stato comunque seguito e scortato fino al suo atterraggio nei pressi di un’aviosuperfice a nord di Recanati.

Già in precedenza, i due velivoli militari erano stati attivati per l’intercettazione di un altro velivolo civile che non rispondeva alle chiamate radio, ma che poi aveva ristabilito le comunicazioni con gli enti del controllo del traffico aereo.

"Si tratta di un particolare tipologia di intervento, realizzata da velivoli già in volo nell’ambito di esercitazioni ed attività addestrative pianificate, che riduce ulteriormente i tempi di reazione e permette un’ottimizzazione delle risorse operative impiegate in questo ambito", spiega l'Aeronautica in una nota.

Il sistema di difesa dello spazio aereo

Sì perché l’Aeronautica Militare assicura senza soluzione di continuità la sorveglianza dello spazio aereo nazionale. Il sistema di Difesa Aerea nei confronti della minaccia militare, fin dal tempo di pace, è sotto il controllo della NATO che, tramite il Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon (Spagna), effettua la sorveglianza dello spazio aereo a sud delle Alpi, dalle isole Canarie alla Turchia e dalle isole Azzorre alla Romania.

Il servizio è garantito – per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall’11° Gruppo DAMI di Poggio Renatico (Fe) e dal 22° Gruppo DAMI di Licola (Na), entrambi dipendenti dalla Brigata Controllo Aereospazio del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), mentre l’intervento in volo è assicurato da quattro basi: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani Birgi e 51° Stormo di Istrana, quest’ultimo stabilmente a partire dall’aprile 2020. Tutti gli stormi citati sono equipaggiati con velivoli caccia di quarta generazione Eurofighter.

Da Marzo 2018, inoltre, nel sistema di difesa aerea nazionale sono stati integrati anche i velivoli F-35A del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani e che sono stati i primi aeroplani di 5^ generazione ad essere stati impiegati dalla NATO per sorvegliare lo spazio aereo dell’Alleanza in una operazione NATO di Air Policing.


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