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Monitor Consiglio sabato 02 aprile 2022 ore 16:30 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Guardie volontarie venatorie, "la Regione blocca il loro intervento"

Irene Galletti
Irene Galletti

Ancora una volta la Regione Toscana sembra considerare le guardie venatorie volontarie un intralcio più che un prezioso patrimonio umano in tutela dell’ambiente e dell’ecosistema: questa volta lo fa con delle modifiche inspiegabili al regolamento, che chiederemo di visionare formalmente con un immediato accesso agli atti”.



FIRENZE — È il commento di Irene Galletti, Capogruppo del M5S in Regione Toscana alla notizia delle modifiche alle regole sul servizio di vigilanza da parte delle Guardie Venatorie e Ittiche Volontarie. “Sarebbe inaccettabile poi che un documento del genere fosse stato redatto senza i necessari confronti col mondo associativo, chiederemo chiarimenti anche su questo aspetto”.

“Apprendiamo infatti da un comunicato congiunto di WWF, ENPA, LAC, LAV, Legambiente e LIPU di una serie di modifiche al regolamento che indebolirebbero pesantemente l’attività dei volontari, vanificandone di fatto l’operato. Un intervento così sistematico sembra a tutti gli effetti un bastone tra le ruote a quelle persone che, con impegno e dedicando il loro tempo libero, contribuiscono a sopperire alla mancanza cronica di controlli da parte delle forze provinciali, numericamente sempre più ridotte già da anni. Giova ricordare un nostro intervento nel 2019, quando la Regione “dimenticò” di rinnovare la convenzione con le polizie provinciali, che hanno invece il compito di coordinare l'attività di vigilanza dei volontari delle associazioni”.

“Impedire ad esempio alle guardie volontarie di utilizzare dispositivi di registrazione audio/video di persone se non per il rilievo di stato di fatto e luoghi significa impedire di fornire alle autorità elementi di indagine e di prova, così come obbligarli a poter svolgere l’incarico solo in una provincia: di fatto si limita la loro attività, e in violazione di normative nazionali per giunta. Insomma, tutto appare finalizzato a rendere impraticabile l’attività di sorveglianza, a discapito di un servizio che l’Unione Europea ci ha più volte attenzionato per la repressione dei reati contro la fauna selvatica e non solo. Per questo stiamo interessando anche i nostri europarlamentari a riguardo”.

"Un atteggiamento del genere è ancora più paradossale se si osservano i dati la fiducia degli italiani riguardo la capacità dello Stato di garantire un adeguato controllo sull’attività venatoria al fine di prevenire gli illeciti: secondo un sondaggio del WWF infatti il 58% pensa che le sanzioni previste in Italia per contrastare il bracconaggio e la caccia illegale siano insufficienti e addirittura il 71% considera che le forze dell’ordine e la Magistratura non siano sufficientemente a conoscenza degli impatti generati da questi crimini di natura. Una riflessione che a quanto pare non sfiora minimamente la Regione Toscana".

Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

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