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Attualità giovedì 30 settembre 2021 ore 18:50

Il cacciatore ferito è stato colpito da un compagno

Chiarita la dinamica dell'incidente di due giorni fa. Lo "scaccino" aveva caricato per negligenza il fucile a pallini e non con una cartuccia a riso



CAVRIGLIA — A qualche giorno di distanza si delineano i contorni dell'incidente di caccia avvenuto nei pressi di Cavriglia, in un tratto di bosco tra le  frazioni di Montegonzi e Fontebussi. I Carabinieri  hanno individuato il responsabile di quanto accaduto.

Lo scenario di una giornata che si sarebbe potuta trasformare in tragedia è una battuta di caccia al cinghiale, regolarmente autorizzata. Alla battuta aveva preso parte una squadra ben strutturata, composta da quasi 20 cacciatori.

Poi però, intorno all’ora di pranzo, l’incidente. I Carabinieri di San Giovanni Valdarno hanno ricevuto una telefonata dal 118, dalla quale ha appreso che uno dei cacciatori che stava partecipando alla battuta era stato colpito da alcuni pallini al volto e al petto. Fortunatamente il malcapitato, un valdarnese di 68 anni, abitualmente dedito all’attività venatoria, cosciente e non in pericolo di vita, era stato immediatamente trasportato all’ospedale di Siena dove i medici hanno rilevato solo ferite lievi, guaribili in pochi giorni.

Secondo la prima ipotesi degli investigatori, l’uomo avrebbe potuto essersi colpito accidentalmente con la propria arma: il suo fucile era stato rinvenuto scarico e con la canna sporca di terriccio. Qualcosa però non tornava: troppo esperto, il cacciatore ferito, per incorrere in un simile errore. E poi c’era il colpo caricato a pallini, del tutto inusuale in una battuta di caccia al cinghiale.

I Carabinieri hanno così allargato l’area del sopralluogo e sentito tutte le persone coinvolte. Gli elementi raccolti hanno consentito di restringere il cerchio intorno ad un unico sospettato. Un uomo che aveva partecipato alla battuta di caccia in qualità di scaccino (quelle persone aggregate alla cacciata, incaricate di fare azioni di disturbo con urli, petardi, o percuotendo dei bussoli, o anche, appunto, cartucce a salve, per indirizzare i cinghiali alle poste). I militari ritengono che la persona in questione, per negligenza, abbia introdotto nel fucile una cartuccia caricata a pallini anziché a riso, cosicché, esplodendo il colpo, ha accidentalmente ferito il compagno di battuta.

Il fucile “incriminato” è stato sottoposto a sequestro e lo scaccino è stato segnalato sia all’Autorità Giudiziaria che alla Prefettura di Arezzo. L'uomo ferito, al momento, non ha sporto denuncia per le lesioni riportate.


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