Flavio Insinna torna in tv su La7: «Accoglieremo tutte le famiglie d'Italia senza nessun pregiudizio»
Lavoro venerdì 21 ottobre 2016 ore 11:39
Lo sciopero Usb invade anche la stazione
A Pontedera gli operai hanno bloccato i binari per 20 minuti. A Firenze in 300 alla manifestazione indetta da Usb per lo sciopero generale nazionale
FIRENZE — Con fumogeni e striscioni il corteo degli operai Usb ha invaso la stazione ferroviaria. Circa una sessantina di lavoratori, dopo aver sfilato per le principali strade cittadine, ha bloccato i binari nella tarda mattinata di oggi.
Un treno proveniente da Pisa e diretto verso Firenze si è fermato a pochi metri dai manifestanti. Altri convogli hanno accumulato ritardi per oltre un quarto d'ora.
I rappresentati sindacali hanno chiesto e ottenuto un incontro in Prefettura per attivare il Ministero dello Sviluppo Economico. Il vertice si dovrebbe tenere nei prossimi giorni. "Deve essere il punto d'inizio per un percorso di sblocco", ha commentato Giovanni Ceraolo dell'Unione sindacale di Base.
Al corteo, oltre agli operai Piaggio, erano presenti i precari Cnr di Pisa e alcuni lavoratori aeroportuali del Galilei.
A Firenze, i manifestanti, con bandiere e striscioni, hanno sfilato per le vie del centro, passando dal Duomo per arrivare in piazza Santissima Annunziata. Al centro della protesta, dichiarano, "le scelte politiche e in tema di lavoro da parte del governo", per dire no "allo smantellamento dei diritti sociali in un momento in cui è sotto gli occhi di tutti cosa sta succedendo nel mercato del lavoro:aumento dei voucher, aumento dei licenziamenti, diminuzione dell'occupazione".
"Siamo scesi in piazza in tutta Italia", ricorda Stefano Cecchi, Usb Firenze, affermando che il capoluogo toscano "è lo specchio della situazione: ci sono aziende in crisi, e nessuno si impegna sui temi del lavoro. Noi diciamo che è importante,così com'è importante dare una risposta chiara alla controriforma costituzionale: un no secco che apra un nuovo scenario politico in questo paese, perché non siamo sudditi,siamo cittadini, e insieme si può cambiare il Paese".
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