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Cronaca venerdì 06 settembre 2019 ore 14:00

Un volo di decine di metri e poi la morte

Si fa strada l'ipotesi che il filippino di 26 anni precipitato dalla nave da crociera stesse lavorando quando è scivolato nelle acque del porto di Livorno



LIVORNO — "L'incidente è avvenuto nel porto di Livorno ma poteva avvenire in qualunque luogo". Lo sottolinea in una nota Patrizia Villa, segreteria confederale Cgil di Livorno, intervenendo in merito alla tragedia avvenuta ieri mattina, quando un marittimo è caduto in mare da una nave da crociera senza più riemergere.

Il corpo senza vita dell'uomo è stato recuperato nel primo pomeriggio di ieri dai sommozzatori a una profondità di 13 metri, dopo ore di ricerche che hanno interessato lo specchio d'acqua antistante il porto.

La vittima è un marittimo di 26 anni di origine filippina, membro dell'equipaggio della Vision of the Seas che, secondo quanto appreso, al momento della caduta stava lavorando sulla murata della nave.

La dinamica dell'accaduto è al vaglio della capitaneria, che ha avviato gli accertamenti. La caduta, secondo una prima ricostruzione dei militari, sarebbe stata accidentale. Secondo la Cgil il marittimo era a bordo da quattro mesi con un contratto da nove mesi. 

"Le Ooss da novembre dello scorso anno - si legge nella nota di Patrizia Villa, segreteria confederale Cgil di Livorno con delega alla sicurezza- hanno ottenuto che nel protocollo porti, oltre al classico lavoro portuale, siano inseriti anche i marittimi, ma le procedure tardano ad avviarsi. Questo è un ambito di difficile controllo con addetti/e per natura mobili e spesso stranieri. Sappiamo tutti che i costi delle crociere sono sempre più appetibili ed è chiaro che in tutto questo 'risparmiare' le condizioni di lavoro non sono garantite. La vita umana è diventata merce. Ha meno valore se sei filippino e aumenta notevolmente quando sei americano...poco se sei mozzo di una nave e molto se sei comandante".

"La Cgil - conclude la nota - si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi e colleghe di lavoro, continuando a invocare provvedimenti veri e non scarico di responsabilità. Attendiamo le indagini, ancora una volta. Tempi biblici che non
finiscono mai. Le risposte, quando arrivano, vengono a riflettori spenti e gli effetti sull'opinione pubblica si diluiscono naturalmente a vantaggio di chi non rispetta la corretta prevenzione, il controllo e la formazione".


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