Attualità lunedì 06 aprile 2020 ore 12:10
Tampone alla malata oncologica, esito in ritardo
Il capogruppo regionale di Forza Italia Marchetti: "La paziente attende la risposta da 5 giorni e nel frattempo non può riprendere la chemioterapia"
LUCCA — Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti chiede spiegazioni sui ritardi che si stanno registrando in alcuni laboratori di competenza della Asl Toscana Nord Ovest (competente per le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno) per refertare l'esito del tamponi effettuati su casi sospetti o a rischio di coronavirus.
"A Lucca una paziente oncologica attende l’esito del suo tampone covid-19 da ormai 5 giorni. Nel frattempo non può nemmeno riprendere il suo trattamento chemioterapico - spiega Marchetti in una nota - Ritardi simili a Pontedera, dove i risultati dei tamponi tardano giorni ad arrivare. Motivo? I reagenti sono esauriti".
Di qui l'attacco al presidente della Regione Enrico Rossi che nei giorni scorsi ha annunciato screening a tappeto per il Covid-19.
"Rossi si riempie la bocca di numeri da fantastiliardo sui tamponi effettuati, poi però la realtà è che non vengono processati - scrive Marchetti - E allora resta solo una propaganda di cui oggi men che mai si sentiva il bisogno".
"A Lucca c’è una malata di tumore che aspetta l’esito del suo tampone da ormai 5 giorni. E’ riuscita a ottenerlo dopo che ha febbre sopra 38 dal 22 marzo, secondo quanto lamenta la figlia. Nel frattempo la signora non può sottoporsi neppure alle sue terapie chemioterapiche. E’ una morsa tra patologie capace di stritolare la tenuta di una persona - prosegue Marchetti - A Pontedera, invece, le cronache denunciano ritardi simili per i tamponi effettuati con metodo drive-thru ormai anche in quel caso da diversi giorni. Effettuare tamponi e poi non avere reagenti per processarli è una beffa. Anziché tranquillizzare le persone, produce ulteriore allarme. Ah già ma certo: almeno poi il governatore Enrico Rossi può strombazzare numeri record di tamponi fatti. Propaganda per sé, presa in giro per i malati o sospetti tali, pericolo per tutti compresi i loro medici".
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