L'utimo saluto a Simone Camilli

GROSSETO — Una bara bianca e una corona di fiori degli amici di Gaza e di Israele, in una chiesa gremita di persone per rendere omaggio a Simone Camilli, morto per un'esplosione a Gaza. A officiare il rito funebre il vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello, Guglielmo Borghetti. 

Amici, parenti, colleghi, ma anche tante altre persone hanno voluto rendere omaggio a quel ragazzo che ha perso la vita per raccontare le condizioni di vita dei palestinesi nella striscia di Gaza. 

 In prima fila il padre Pierluigi Camilli, sindaco di Pitigliano, paese in provincia di Grosseto. "Arrivavano - ha detto commosso Pierluigi - e mi dicevano 'sono un amico di Simone, Simone era una persona speciale'". "Poi sono arrivati i suoi colleghi - ha aggiunto - che mi hanno detto 'era una persona speciale'". "Questo mi ha fatto capire che mio figlio non lo conoscevo, non ho avuto il tempo di accorgermi che era speciale".

Toccanti le parole della compagna Ylva Van der Verg: "Sentivi la libertà di poter raccontare quello che avevi sempre voluto. Racconterò a nostra figlia che uomo e che padre meraviglioso sei stato". Oltre la compagna Simone lascia una figlia di 3 anni.

Infine il ricordo di Maria Daniela, la mamma di Simone Camilli: "Simone e' morto in un luogo che si chiama la valle degli ulivi. Per noi l'ulivo rappresenta qualcosa e io questo ulivo me lo sono messo nel cuore".

Nelle prime file anche l'ambasciatrice palestinese in Italia, Mai Alkaila, e il presidente dell'Ucoi Izzeddin Elzir. Alla fine della funzione, nella piazza fuori dalla cattedrale, tantissime le bandiere palestinesi al vento per l'ultimo saluto a Simone.

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