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Attualità lunedì 01 febbraio 2021 ore 19:25

Inglese, brasiliana e sudafricana, pericolo variante

Il Ministero della salute ha emanato una circolare sulle tre varianti Covid considerate più pericolose. Due sono già in circolazione in Italia



ROMA — La campagna vaccinale contro il Covid-19 stenta a decollare e già c'è chi mette in dubbio l'efficacia dei vaccini sulle varianti del virus in giro per il mondo.

Il Ministero della salute ha diffuso oggi una circolare in cui fa il punto sui rischi e le misure di controllo in relazione a 3 varianti specifiche, di cui due sono già in circolazione in Italia. E questa è la reale situazione, ancora con poche certezze sia nel bene che nel male, come potete leggere qui sotto.

VARIANTE INGLESE

Questa variante è emersa nel sud della Gran Bretagna e dichiarata emergente nel Dicembre 2020 ed è attualmente predominante nel Regno Unito. Il 20 Gennaio scorso almeno 70 Paesi, fra cui l'Italia, hanno riportato casi di contagio da variante inglese, importati (da persone tornate in Italia dall'Inghilterra) oppure trasmessi. Nella mappa qui sotto li vedete:

Nella circolare del Ministero si legge che, nel Regno Unito, l'incidenza di casi di Covid è aumentata all'inizio di Dicembre e ha raggiunto il picco ai primi di Gennaio. Poi la curva dell'epidemia ha cominciato a decrescere, anche a seguito del potenziamento delle misure di controllo sanitario e di distanziamento sociale. Anche in Danimarca, Irlanda e nei Paesi Bassi sono state segnalate analoghe riduzioni dell'incidenza dei contagi da variante inglese.

Nel Regno Unito e nell'Irlanda del nord la variante inglese ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità e studi preliminari suggeriscono anche una maggiore gravità della malattia ma devono essere confermati. Non sono emerse grosse differenze invece per quanto riguarda il rischio di re-infezione rispetto alle varianti già note e sono in corso studi sull'efficacia dei vaccini che, al momento, non sembra si riduca in modo significativo.

VARIANTE BRASILIANA

La circolare del Ministero evidenzia che questa variante del Covid è stata segnalata in Giappone il 10 Gennaio in 4 viaggiatori arrivati dal Brasile. Successivamente è stata identificata anche in Corea del sud, sempre in viaggiatori provenienti dal Brasile.

Alla data del 25 gennaio è stata segnalata anche in altri 8 Paesi, fra cui l'Italia. Nelle ultime 2 settimane, in Brasile, il numero di nuovi casi registrati sono stati più numerosi rispetto a quelli registrati fra il Settembre e il Novembre 2020 e dall'inizio di Novembre sono aumentati anche i decessi.

Indagini condotte a Manaus, in Amazzonia, evidenziano una potenziale, maggiore trasmissibilità ma, al momento, questi risultati devono essere ulteriormente approfonditi. Non ci sono evidenze neppure sulla gravità, il rischio di re-infezioni ed l'efficacia del vaccino sulla variante brasiliana.

VARIANTE SUDAFRICANA

Identificata per la prima volta in Sud Africa nel Dicembre scorso, è attualmente la variante più diffusa in quel Paese e alla data del 25 Gennaio era stata rilevata in altri 31 Stati. Fra questi, al momento, non c'è l'Italia.

In Sud Africa i casi settimanali sono aumentati il primo di Novembre e hanno raggiunto il picco il primo di Gennaio. La tendenza attuale è a un decremento della curva epidemica.

Dati preliminari su questa variante ne hanno evidenziato una maggiore trasmissibilità mentre al momento non è chiaro se provochi differenze nella gravità della malattia. Sono in corso gli studi su una maggiore frequenza di re-infenzioni: questa variante infatti potrebbe sfuggire agli anticorpi prodotti da una precedente infezione ed è stata evidenziata una riduzione dell'attività neutralizzante anche nelle persone vaccinate con i sieri prodotti dalle società americane Moderna e Pfizer.


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