Imprese & Professioni giovedì 09 aprile 2020 ore 10:05
Montascale e contributi regionali: istruzioni per l'uso
Passo per passo, come fare richiesta alla Regione Toscana per ottenere un contributo per l’acquisto di un montascale
TOSCANA — Montascale e contributi regionali: istruzioni per l’uso
Passo per passo, come fare richiesta alla Regione Toscana per ottenere un contributo per l’acquisto di un montascale.
Quali sono le nozioni da conoscere quando si vuole fare dei lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche? Cosa c’è da sapere sull’acquisto e sull’installazione, ad esempio, di un montascale per disabili? E soprattutto, quali sono gli obblighi burocratici cui adempiere per fare tutto in regola e consegnare i documenti giusti? Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che si pone chi fa lavori in casa, destinati all’adeguamento degli spazi privati o condominiali alle esigenze delle persone portatrici di handicap.
A incidere sul risvolto economico della questione, infatti, non intervengono solo i prezzi dei montascale, delle porte scorrevoli automatiche, dell’installazione di rampe, ascensori o altri lavori simili; vanno infatti considerati anche le detrazioni statali e gli incentivi regionali, in particolare quelli messi a disposizione dalla Regione Toscana.
D’altra parte, la necessità di abbattere le barriere architettoniche è un punto importante dei principi della edilizia moderna e, al contempo, è un’esigenza tutelata dai principi costituzionali e dalla legislazione italiana. Garantire a tutti, al di là di eventuali difficoltà motorie derivanti da patologie, il diritto a una mobilità in piena autonomia e in completa autosufficienza non è solo un obbligo civile, ma anche un obiettivo sociale, che tutti devono imparare a rispettare.
Con le disposizioni statali e con i regolamenti regionali, inoltre, riprogettare gli spazi in modo che siano in grado di accogliere anche coloro che hanno problemi di mobilità potrebbe essere non solo un’utile iniziativa, ma anche un’operazione economicamente conveniente.
Per far ciò, nell’ambito delle agevolazioni offerte dalla Regione Toscana, è sufficiente seguire alcuni semplici accorgimenti, seguendo questa breve guida che si ispira al Regolamento 11/R del 2005: si tratta di un “documento di attuazione” dell’articolo 5 quarter della Legge Regionale 47 del 1991, che a sua volta riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche nei vari contesti.
Questi canali legislativi dispongono che ogni cittadino che si trovi in condizione di disabilità sia assecondato e economicamente avvantaggiato nell’intento di provvedere all’eliminazione degli ostacoli architettonici presenti negli edifici in cui risiede; per adempiere a tale proposito, la Regione consente che tale soggetto possa presentare una domanda per ottenere un contributo di natura economica.
Per ottenere il contributo, il Regolamento dispone che si effettuino alcune verifiche e che si compiano alcune azioni entro determinate scadenze. Vediamo quali.
- Per accedere al contributo è
necessario innanzitutto assicurarsi di essere tra i «soggetti
legittimati a presentare la domanda». Il Regolamento stabilisce
infatti che hanno diritto a presentare la domanda per accedere al
contributo «le persone disabili con menomazioni o limitazioni
permanenti di carattere fisico o di carattere sensoriale o di
carattere cognitivo che abbiano la residenza anagrafica negli
edifici interessati dagli interventi di eliminazione delle barriere
architettoniche». A questa regola concorrono due eccezioni: possono
presentare la domanda anche coloro che non hanno ancora trasferito
la residenza nell’edificio sottoposto a lavori, a patto che questo
trasferimento avvenga entro 3 mesi dal momento in cui il comune
comunica l’ammissione del richiedente al contributo; in secondo
luogo, possono presentare la domanda anche coloro che non hanno
disabilità in prima persona, ma sono, rispetto a una persona
disabile,
- tutori,
- amministratori di sostegno,
- coloro che ne esercitano la potestà.
- Oltre ai soggetti precedentemente elencati, coloro che sono abilitati a percepire il contributo sono i soggetti che hanno materialmente sostenuto la spesa di realizzazione degli interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche, a condizione che sottoscrivano la domanda «per conferma del contenuto e per adesione». Attenzione! Tutti i versamenti devono essere tracciabili, ovvero effettuati tramite bonifico bancario dedicato, in cui sia chiaramente leggibile la causale del versamento e il codice fiscale dell’acquirente.
- È inoltre necessario assicurarsi preventivamente che i lavori programmati rientrino nelle tipologie di intervento che danno diritto al contributo. L’acquisto e l’installazione di un montascale, essendo un’apparecchiatura volta «a garantire, nella misura più ampia possibile, l'autonomia del richiedente nello svolgimento delle attività residenziali», è uno degli interventi ammessi.
- Passiamo agli adempimenti burocratici. A questo punto, il cittadino deve presentare la domanda di ammissione al contributo entro il 31 dicembre dell’anno in corso, presso l’ufficio del proprio comune di residenza. Affinché la domanda sia presa in carico, deve necessariamente essere corredata dalla descrizione puntuale dei lavori da realizzare o delle attrezzature da acquistare, oltre naturalmente al preventivo di spesa.
- Nei mesi successivi, è importante tenere d’occhio le comunicazioni del comune, che valuterà le domande, assegnerà un punteggio ai singoli richiedenti in base a precisi criteri di attribuzione (art. 7 del Regolamento ) e stilerà una graduatoria. Quest’ultima viene di norma pubblicata entro la fine del mese di marzo dell’anno successivo a quello della presentazione della domanda: in base alla graduatoria il richiedente saprà se è stato ammesso al contributo o no.
- Cosa fare per l’erogazione del contributo. Se l’esito della graduatoria è positivo, occorre informarsi presso il proprio comune di residenza sulla tipologia dei documenti da presentare per l’erogazione del contributo (di solito viene chiesta la fattura e una copia del bonifico effettuato per le spese sostenute, oltre ai propri dati di domiciliazione bancaria) e i termini entro i quali consegnarli. L’entità del contributo varia in base alla natura dei lavori svolti, e può arrivare a un massimo di 5000 €.
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