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Politica mercoledì 13 maggio 2015 ore 17:29

L'eredità politica di Ncd per la Toscana

Servizio di Serena Margheri

Il gruppo del Nuovo Centrodestra in consiglio regionale ha presentato una pubblicazione sul lavoro svolto nei cinque anni della IX legislatura



FIRENZE — La pubblcazione è stata presentata dai quattro consiglieri del gruppo, nessuno dei quali si ripresenterà alle elezioni regionali del 31 Maggio: Alberto Magnolfi (capogruppo), Roberto Benedetti (vicepresidente del Consiglio regionale), Andrea Agresti (vicepresidente della commissione ambiente e territorio) e Marco Taradash (presidente della commissione Europa).

«Se da qualche tempo, anche a sinistra, non s’inneggia più alla Toscana-Felix e ai suoi presunti primati e, seppure a fatica, si stanno rimettendo in discussione tante celebrate certezze - hanno dichiarato in una nota gli esponenti del Nuovo Centrodestra - è anche merito del serio lavoro che oggi, con orgoglio, rivendichiamo e presentiamo alla comunità regionale. Un’eredità politica fatta di idee e di proposte solide, per quanti, dopo di noi, rappresenteranno in Consiglio regionale la società moderata toscana. E anche una sfida alla cultura dell’autosufficienza, dell’uomo solo al comando, dell’acriticità da primi della classe, troppo spesso impersonata da Rossi».

«La frammentazione con cui il centrodestra si presenta a queste elezioni è, inesorabilmente, un segno della precarietà dei tempi, ma anche un monito che interroga il futuro - proseguono gli esponenti di Ncd - Quando verrà anche in Toscana, e dovrà essere presto, il tempo della ricostruzione culturale, organizzativa e politica di un credibile polo moderato, d’ispirazione popolare, liberal-democratica, riformista potrà trovare nel nostro lavoro radici, spunti, ispirazioni molto solide per proposte ed idee di vero rinnovamento».

«Proposte ed idee che già nella trascorsa legislatura hanno imposto un cambiamento forte nell’approccio culturale al governo della Toscana - si legge ancora nella nota di Ncd - L’input ad una revisione del sistema di programmazione, con il superamento della concertazione, le politiche per la competitività del sistema toscano, l’idea di una incisiva riforma sanitaria regionale con l’abolizione delle società della salute e l’accorpamento delle ASL, il disegno di un nuovo welfare, l’idea della dismissione delle partecipate della Regione non strategiche (attualmente tutte in deficit), l’idea di una revisione degli strumenti di sostegno all’imprenditoria piccola e media (con l’abolizione del finanziamento a pioggia), la ferma opposizione alle derive ideologiche nella politica del territorio, sono tutti indirizzi e proposte che, spesso da soli e quasi sempre per primi, abbiamo efficacemente sostenuto».

«Molti altri spunti per una società toscana sempre più libera dalla burocrazia e meno soggiogata da tasse, ticket, super-ticket e balzelli regionali, si possono ritrovare in queste pagine che abbiamo contribuito a scrivere con un atteggiamento di assoluta onestà intellettuale - concludono i consiglieri nella nota - Sono indicazioni non effimere, che potranno divenire parte costitutiva del centrodestra nuovo, unito, vincente, che occorre costruire».


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