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GIALLO Mazzola giovedì 13 marzo 2025 ore 09:00
Sulla porta

Numerosi gialli o thriller esplorano il tema della porta come soglia di passaggio verso altre realtà, siano esse psicologiche, spirituali, fisiche o fantastiche.
PECCIOLI — La porta di Georges Simenon (Adelphi, 2024) è una storia di ossessione e solitudine. Il protagonista, Bernard Foy, segnato da una grave menomazione, trascorre la sua vita all’interno di un appartamento parigino, spiando le vite degli altri e costruendo nella sua mente un universo di supposizioni e inquietudini. La porta della casa di un vicino diventa il fulcro delle sue ossessioni, un confine fisico e mentale che incarna la sua disperata necessità di evasione.
La porta chiusa di Anne Holt (Einaudi, 2009) affronta invece il tema del confine politico e personale. La scomparsa della prima presidente donna degli Stati Uniti durante una visita in Norvegia apre scenari complessi e oscuri, portando alla luce verità sepolte e segreti nascosti dietro porte chiuse da tempo. Il varco, in questo caso, non è solo fisico ma anche metaforico, rappresentando i misteri del passato che tornano a galla.
La porta diventa centrale anche in molti classici della letteratura fantastica. In Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, una piccola porta segna l’ingresso in un mondo di meraviglie e assurdità. Anche in Coraline di Neil Gaiman, una porta nascosta conduce la protagonista in un universo parallelo, dove la realtà si trasforma in un incubo. Allargando l'accezione, da porta in senso stretto, a quello più generale di “soglia da oltrepassare”, potremmo includere anche Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis (Oscar Mondadori, 2005), in cui un semplice armadio diventa una porta, un passaggio verso un regno incantato.
Nel giallo classico, poi, un vero e proprio topos letterario è costituito dai cosiddetti gialli "della camera chiusa" in cui un delitto avviene in luoghi chiusi a chiave dall'interno, apparentemente inaccessibili da fuori. E, spesso, chi ha compiuto il crimine sembra essersi addirittura volatilizzato, sparito nel nulla. A volte, infatti, si trovano tracce dell'assassino in entrata, ma non quelle in uscita... Da quale porta o passaggio segreto l’assassino sarà dunque riuscito a scappare? Un bel rompicapo, non c'è che dire!
Tra gli esempi più celebri di questo sottogenere del giallo, troviamo I delitti della Rue Morgue di E. A. Poe del 1841 (Mursia, 2019), forse uno dei primi racconti polizieschi che presenta già elementi affini alla camera chiusa. Due efferati omicidi vengono compiuti in un appartamento dove porte e finestre sono ermeticamente chiuse dall'interno e senza altri passaggi dall'esterno. Il detective Auguste Dupin indaga.
Ne Il grande mistero di Bow di Israel Zangwill (Sellerio, 1994) un ospite della pensione di cui è proprietaria la signora Drabdump viene scoperto con la gola tagliata, la camera chiusa dall'interno e nessuna traccia di un omicida e non si capisce come un assassino avrebbe potuto entrare, da dentro o da fuori. Probabilmente il primo vero locked room, nuovamente un classico.
Con I quattro giusti di Edgar Wallace (Polillo, 2014) un ministro britannico viene minacciato e rapito da alcuni malviventi, anche se Scotland Yard si subito alla ricerca dell’uomo scomparso, il ministro verrà trovato - da solo - in una stanza chiusa a chiave dall'interno e protetta dall'esterno.
La signorina Stangerson ne Il mistero della camera gialla di Gaston Leroux (Ponte alle Grazie, 2022) viene trovata gravemente ferita, aggredita in una stanza chiusa al Chateau du Glandier. Joseph Rouletabille indaga. Tecnicamente Leroux fornisce mappe e planimetrie mostrando il fatto che un aggressore non sarebbe potuto entrare o sfuggire, eppure qualcuno lo ha fatto.
Di esempi ve ne sarebbero molti altri, ma concludiamo con La porta chiusa di Ellery Queen (Mondadori, 1980), romanzo in cui una scrittrice viene pugnalata a morte proprio dentro ad una stanza chiusa...
La soglia come simbolo
Oltre ad essere un elemento di mistero e suspense, la porta nella letteratura spesso rappresenta il cambiamento e la crescita interiore. Superare la soglia significa affrontare le proprie paure, accettare nuove verità e accedere a una conoscenza più profonda. Per questo, la porta non è solo un oggetto fisico, ma un simbolo universale dell’evoluzione umana. Perfino a livello narratologico (si veda ad esempio Il Viaggio dell'eroe di Christopher Vogler – (Audino, 2010) è stata individuata la figura archetipica del cosiddetto "guardiano della soglia", un personaggio che si pone di fronte all'errore per testare in qualche modo le velleità, le intenzioni e sondare la sua motivazione, fondamentale per il successivo passaggio nel mondo straordinario in cui dovrà avventurarsi e affrontarne i relativi pericoli.
La porta come strumento di voyeurismo e indagine
In molte storie di genere noir e mystery, la porta non solo è un ostacolo, ma una possibilità per spiare e raccogliere informazioni. Nel racconto La finestra sul cortile di Cornell Woolrich (Mondadori, 1998) reso celebre dal film di Alfred Hitchcock, oltre alla celeberrima finestra, anche una porta socchiusa diventa un punto di osservazione per il protagonista che si trasforma in investigatore involontario. Il varco gli permette di scrutare la vita altrui, scoprendo un possibile omicidio.
Anche nel romanzo Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris (Mondadori, 2019), la porta gioca un ruolo cruciale. Essa separa nella prigione Clarice Starling da Hannibal Lecter, un confine che sembra invalicabile ma che consente a entrambi un pericoloso gioco di conoscenza e manipolazione.
Portali e passaggi segreti: la porta come varco nascosto
Oltre alla funzione di separazione e spionaggio, molte opere mystery e thriller giocano con il concetto di porta nascosta, portale o passaggio segreto.
Ne Il nome della rosa di Umberto Eco (La Nave di Teseo, 2020) una serie di passaggi segreti nel monastero permettono di nascondere verità pericolose.
Il concetto di portale si estende anche alla letteratura sovrannaturale o noir, come in Casa di foglie di Mark Z. Danielewski, (Mondadori, 2005) dove l’architettura impossibile della casa cela varchi verso dimensioni alternative e pericolose.
Altri romanzi e il concetto di porta come limite e pericolo
La porta rappresenta anche il passaggio tra il razionale e l’irrazionale, come in Shining di Stephen King, (Bompiani, 2017) in cui la famosa porta della stanza 237 nasconde orrori indicibili. L’ossessione per ciò che sta dietro una porta chiusa è un tema ricorrente nella letteratura horror e thriller, segno di una curiosità morbosa che spesso sfocia nell’orrore.
La soglia come simbolo di segreto e rivelazione
Oltre ad essere un elemento di mistero e suspense, la porta nella letteratura thriller è il varco tra il noto e l’ignoto, tra il testimone e il colpevole, tra l’investigatore e la soluzione. Superare la soglia significa esporsi al pericolo, ma anche avvicinarsi alla verità. Spiare attraverso una porta socchiusa, origliare conversazioni proibite, oltrepassare un ingresso vietato sono azioni che portano il protagonista (e il lettore) a scoprire l’impensabile.
Quali altre porte letterarie vi hanno inquietato o affascinato? Quali soglie avete varcato leggendo?
Buona lettura e buon viaggio tra le pagine del mistero!
A cura dello Staff della Biblioteca Fonte Mazzola di Peccioli
CONSIGLI DI LETTURA:
Perché proprio il giallo a Fonte Mazzola?
Tutto è iniziato nel 2016 con Parole Guardate, il nostro Festival del giallo. Un progetto di contaminazione tra teatro, letteratura e scrittura, per adulti e bambini.
La particolarità del progetto Parole Guardate è stata quella di incentrare le sue attività e gli eventi sulle opere di un unico scrittore: negli anni sono stati protagonisti grandi e prolifici autori come Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Marilù Oliva, Giampaolo Simi, Piergiorgio Pulixi, penne che hanno riscosso molto successo e affetto da parte del pubblico.
La Biblioteca Comunale e Archivio Fonte Mazzola, con i suoi 400 metri quadri di ampiezza e una collocazione spettacolare sul limitare della campagna pecciolese, è stata inaugurata il 26 gennaio 2019. Qui puoi trovare una sezione dedicata al giallo italiano e straniero (americano, inglese, nord-europeo, francese…) e un patrimonio librario composto da oltre diecimila volumi, più la preziosa collezione del prof. Arnaldo Nesti, consistente in altri novemila volumi e la donazione del Prof. De Santi, strutturata in altri mille libri, rari e di pregio, monografici sul cinema.
Tutti gli spazi sono utilizzabili in assenza dell’operatore bibliotecario ogni giorno dalle h. 8 alle 24 (compresi la domenica e i giorni festivi), tramite un codice personale di accesso. L’iniziativa, unica sul territorio della Valdera, è il fiore all’occhiello della nostra Biblioteca e permette a numerosi studenti e utenti di frequentare in libertà, ma con assoluto rispetto, le sale a disposizione.
Qui troverai una Biblioteca dei Ragazzi con un’ampia varietà di letture dedicate ai giovani e suddivise per fasce di età disposte in una luminosa sala, rivolta verso l’Anfiteatro Fonte Mazzola; lo Speaker’s corner, l’angolino del parlato, la graditissima attività proposta agli utenti dai 6-14 anni in cui un nostro operatore esperto sarà a disposizione per conversare in lingua inglese.
Tra le tante attività della Biblioteca abbiamo anche gli incontri del Circolo dei Lettori, il corso di scrittura creativa, tenuto dal giornalista Andrea Marchetti e intitolato Di vario genere (dodici appuntamenti).
Per celebrare l’importanza della lettura come conoscenza e crescita personale, abbiamo portato avanti l’iniziativa condotta dalla psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi “Scrittori minori del Novecento”, legata alla Libroterapia, un metodo che parte proprio dalla lettura, per promuovere il benessere psicologico e la crescita personale di ciascuno.
Dal 28 al 30 marzo 2025 si svolgerà Pensavo Peccioli, un ciclo di incontri, di presentazioni delle più interessanti novità editoriali, di rassegne stampa ed eventi speciali. Tre giorni per capire cosa sta succedendo, a noi e al mondo. La realtà ci attraversa e di fronte al suo continuo trasformarsi proveremo a fermarci per un week-end e a osservarla, discuterne, cercare di capirla. Lo faremo nel festival diretto da Luca Sofri, che torna per la quinta edizione con eventi e ospiti per guardare le cose del mondo e dare nuove chiavi di lettura della contemporaneità. Vi aspettiamo!
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