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Attualità domenica 05 marzo 2023 ore 16:45

Con lo scanner speciale i cetacei diventano in 3D

Modello 3D di uno dei reperti della collezione del Museo di Storia Naturale dell'Ateneo
Modello 3D di uno dei reperti della collezione del Museo di Storia Naturale dell'Ateneo
Foto di: Unipi.it

Il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa ha digitalizzato 30 fra i suoi reperti che ora sono tutti scaricabili da internet



PISA — Trenta modelli dei cetacei conservati nel Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa sono adesso a disposizione su internet in 3D, scannerizzati tramite uno scanner speciale a luce strutturata e caricati su una specifica piattaforma: è quanto si deve all'apertura di un profilo Sketchfab da parte del Museo, e che consente adesso a studenti, ricercatori, curiosi o appassionati di fruire dei reperti.

Le operazioni di digitalizzazione dei cetacei hanno richiesto uno scanner a luce strutturata, in dotazione presso il Laboratorio di Paleontologia dei Vertebrati: tramite l'apparecchiatura è stato possibile digitalizzare molteplici reperti esposti nella Galleria dei cetacei del Museo.

Al momento sulla piattaforma Sketchfab - spazio web che consente di pubblicare, condividere, scoprire, acquistare e vendere contenuti 3D - sono visualizzabili 30 modelli di cetacei attuali e fossili, ma altri modelli saranno disponibili a breve e l’intenzione è quella di aumentare nel tempo il numero di modelli 3D, anche attraverso la realizzazione di atlanti osteologici virtuali.

Il sito consente agli utenti di visualizzare modelli 3D su qualsiasi browser mobile, browser desktop, device o visore per realtà virtuale. Nell’ottica di mettere a disposizione e condividere il proprio patrimonio, il Museo ha deciso di rendere scaricabili gratuitamente i propri modelli per chi ne fa richiesta.

Il progetto è stato coordinato da Simone Farina, referente dell’Area museale di Zoologia dei vertebrati in collaborazione con il professor Giovanni Bianucci del Dipartimento di Scienze della Terra. Al progetto hanno lavorato anche Marco Merella, dottorando di paleontologia, e due tesiste del corso di laurea in Scienze Naturali ed Ambientali, Giada Bernardini e Gaia Caneve.

“La digitalizzazione del patrimonio, specialmente grazie ai modelli 3D, è sicuramente un’occasione per valorizzare le collezioni museali - afferma la professoressa Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo - ma anche un’opportunità per attrarre nuovi pubblici e offrire modalità di fruizione alternative. Gli ultimi due anni, con gli accessi contingentati e le chiusure, hanno evidenziato infatti come sia possibile fruire delle collezioni anche in modo diverso e in un contesto interattivo".


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