Crozza imita il neoministro Giuli: «I miei titoli? Sono amico della Meloni e della sorella Ariana...»
Attualità giovedì 01 agosto 2024 ore 18:30
Dalla Grecia a Pisa per il trapianto che le salva la vita
La donna, affetta da patologia cronica autoimmune, è atterrata con un volo militare, ed è stata operata con successo all'ospedale di Cisanello a Pisa
PISA — Dalla Grecia per un trapianto di fegato eseguito in Toscana e che le ha salvato la vita. E' la storia di una donna di 45 anni, che lo scorso mese di Giugno era atterrata a Pisa con un volo militare ed è stata sottoposta all'intervento eseguito all'Ospedale di Cisanello.
La pazienta, spiega una nota dell'Aoup, era affetta da una patologia cronica autoimmune, difficilissima da trattare sia per la complessità chirurgica, sia per la necessità di disporre di sangue e plasma verso cui non fosse immunizzata. L’ospedale greco che l’aveva in cura ha contattato vari centri europei e l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana si era resa disponibile. Arrivata a Pisa, un progressivo peggioramento delle sue condizioni aveva costretto a un ricovero in terapia intensiva. Finalmente il trapianto e un decorso operatorio tranquillo: la paziente è ora tornata a casa, e proseguirà i controlli in un ospedale di Atene.
Davide Ghinolfi, direttore dell’unità operativa chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, sottolinea come "Pisa sia ormai un punto di riferimento anche internazionale per i casi più complessi: capita spesso di accogliere pazienti stranieri. Ciò non è certo di ostacolo alla nostra consueta attività: negli stessi giorni in cui veniva operata la paziente greca sono stati eseguiti altri sette trapianti di fegato; dall’inizio dell’anno sono già 93”.
Numeri frutto, come in questo caso, di un grande lavoro di squadra. Ghinolfi, ringrazia “i chirurghi Daniele Pezzati, Roeld Tauzi, Emanuele Balzano, Jessica Bronzoni, Gabriele Catalano, Caterina Martinelli, Giovanni Tincani, Arianna Trizzino, Simona Palladino e Lorenzo Petagna; le epatologhe Paola Carrai e Stefania Petruccelli; gli anestesisti Claudia Pescarissi e Jacopo Belfiore; gli infermieri della sala operatoria del monoblocco, coordinati da Pasqualino De Leo, e del coordinamento Trapianti di fegato, coordinati da Elisa Giannessi"
"Come sempre – continua Ghinolfi – fondamentale è stato il contributo dell’unità operativa Anestesia e rianimazione dei trapianti, diretta da Giandomenico Biancofiore, e dell’unità operativa Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti, diretta da Alessandro Mazzoni. I trapianti sono possibili solo grazie a un’organizzazione regionale e nazionale: doveroso menzionare il Craot (Centro regionale allocazione organi e tessuti) e l’Ott (Organizzazione toscana trapianti), che hanno gestito in collaborazione con il Cnt (Centro nazionale trapianti) il trasferimento e la gestione dei complessi aspetti burocratici e legali".
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI