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Cronaca mercoledì 15 maggio 2019 ore 15:41

Canapisa, presidio e contromanifestazione

Gli organizzatori della kermesse antiproibizionista si ritroveranno in piazza della stazione, a pochi metri dalla contromanifestazione



PISA — Una Canapisa in versione ridotta, nell'estensione sul territorio, ma non nei numeri. Stando agli organizzatori dovrebbero essere almeno cinquemila le persone attese sabato dalle 16 in poi in piazza della Stazione a Pisa per partecipare alla kermesse antiproibizionista.

Kermesse che quest'anno sarà in versione "small": niente street parade e dunque niente corteo, come da disposizione del comitato per l'ordine pubblico, ma presidio fisso.

La mediazione è andata avanti giorni e si era andati vicini ad un accordo per un corteo in versione "Ridotta", fino al cavalcavia di Sant'Ermete. 

Poi però anche questa ipotesi è stata negata e oggi l'Osservatorio antiproibizionista ha parlato di "Gravissima violazione del diritto di manifestazione che potrebbe costituire un pericoloso precedente, perché oggi si inizia a proibire Canapisa e domani si può proibire qualsiasi manifestazione che non è gradita a chi governa questa città."

E proprio la Lega, col sindaco Michele Conti in testa, è stata artefice della mobilitazione anti - Canapisa per chiederne a gran voce l'annullamento, fino ad organizzare una contromanifestazione che si terrà, praticamente in contemporanea, a pochi metri di distanza, in piazza Vittorio Emanuele.

Così, se da alcune parti, chi ha osteggiato Canapisa in queste ore esprime soddisfazione perchè non ci sarà il corteo ( E' il caso di Confcommercio che parteciperà al "Presidio per la legalità", con lo slogan "Difendiamo Pisa" ), dall'altra c'è chi non si dice d'accordo ( come fa Confesercenti ) sulla scelta della stazione come luogo di ritrovo di migliaia di persone e annuncia che non sarà in piazza Vittorio Emanuele.

E non mancano dubbi sullo svolgimento in contemporanea di due manifestazioni a poche centinaia di metri di distanza:

"La Lega vende la scelta come una vittoria, frutto delle pressioni fatte", dice la consigliere comunale Pd Olivia Picchi

"La realtà è che questa è la soluzione peggiore. Certo è che se la manifestazione, che conta circa ogni anno 5000 presenze, è relegata in piazza della stazione i problemi di pubblica sicurezza diventano reali.
La Lega che aveva promesso la chiusura del canapisa non solo non la cancella (perché non aveva e non ha il potere di farlo) ma addirittura concentra la manifestazione tutta nella zona della stazione, la nostra porta di ingresso per centinaia di turisti.
Si decide così di esporre l’intera città a rischi enormi di ordine pubblico oltre a gettare una scure letale su un quartiere in enorme sofferenza".

Intanto a favore di Canapisa e "Per difendere la libertà di manifestazione" sono scese in campo alcune sigle associative e politiche pisane che hanno annunciato la loro presenza in piazza della Stazione: La Collettiva, Sinistra Per, Progetto Rebeldìa, Cantiere Sanbernardo, Circolo Arci Rinascita, Una Città In Comune, Pisa Possibile, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Aula R, Exploit, Limonaia Zona Rosa, Sindacato Generale di Base, Cobas Pisa, cittàperta.


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