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Cronaca sabato 24 febbraio 2018 ore 10:40

Scontri anti Salvini, la folle giornata di Pisa

Tante le prese di distanza dagli antagonisti che ieri si sono scontrati con la polizia, nel tentativo di contestare il comizio del leader della Lega



PISA — La folle giornata pisana di ieri è iniziata subito dopo pranzo, quando le forze dell'ordine hanno inziato a circondare piazza Vittorio Emanuele con unità e mezzi in assetto antisommossa. Un dispiegamento ingente e fuori dal comune, in previsione del comizio di Matteo Salvini in programma alle 17. Nel frattempo circa trecento contestatori, fra i quali gruppi dei centri sociali ed esponenti dell'estrema sinistra, si sono radunati in piazza Gambacorti.

Un raduno annunciato, quello degli antagonisti, che si è presto trasformato in corteo lungo Corso Italia, direzione piazza Vittorio. Mentre Salvini parlava dal palco, di fronte a circa duecento persone, il corteo dei contestatori ha raggiunto il blocco della polizia e immediatamente sono partite le manganellate. Il corteo ha così fatto marcia indietro ma si è presto riorganizzato, cercando di ritornare verso la piazza salendo da via Mazzini. Dove, all'altezza di via Manzoni, di nuovo ha incontrato il blocco delle forze dell'ordine e di nuovo sono stati usati i manganelli.

Mentre Salvini già se n'era andato, il corteo dei contestatori si è fermato a lungo in via Mazzini per chiedere la "restituzione" delle persone fermate, in tutto sette, delle quali due finite in ospedale. Motivo per cui il corteo si è di nuovo mosso, diretto alla questura, e passando da ponte di Mezzo e dai lungarni ha inevitabilmente messo sotto scacco la città, bloccando il traffico e il quieto vivere del centro.

Mentre  stamane i manifestanti hanno spiegato le loro ragioni e dato la loro versione dei fatti, pressoché unanime è stata la condanna degli scontri da parte delle principali forze politiche, a cominciare dal Pd.

“Condanniamo con forza ogni tipo di violenza - ha detto Massimiliano Sonetti, segretario provinciale pisano del Pd - ai danni di chiunque, democraticamente, eserciti il proprio pensiero politico. Basta con l’imbarbarimento e la violenza. La politica è altro. Preferiamo combattere le idee di chi soffia sul fuoco della violenza e non batte ciglio di fronte agli effetti che causa: guerra fra poveri, persone più sole e arrabbiate, proposte sulla libera circolazione delle armi. Tutto questo produce una società peggiore, ed è questo che dobbiamo combattere”.

"Il Partito Democratico è e sarà sempre contro ogni forma di violenza e di provocazione - ha commentato il consigliere regionale Pd Antonio Mazzeo - e per questo condanniamo senza se e senza ma gli episodi che oggi a Pisa hanno portato agli scontri con le forze dell'ordine che invece ringraziamo per il loro difficilissimo lavoro. Quello di oggi è uno schiaffo a una città intera costretta a trascorrere ore blindata, militarizzata e teatro di scontri a tutto discapito dei normali e incolpevoli cittadini. La politica è un'altra cosa e noi siamo e saremo sempre dalla parte di chi la fa usando il confronto, il dialogo e magari la dialettica anche aspra ma sempre e comunque nel rispetto degli altri". 

"Al tempo stesso - ha però osservato Mazzeo - si faccia un esame di coscienza anche chi ha fatto delle continue provocazioni e del soffiare sul fuoco della paura, della rabbia e dell'intolleranza il suo modo di far politica. Lo fa quotidianamente a livello nazionale Salvini e lo fa allo stesso modo il candidato della destra a trazione leghista alla Camera nel collegio di Pisa. Da questo atteggiamento sconsiderato noi rifuggiamo con forza".

"I cortei antagonisti, che stanno spargendo violenze a Pisa come in altre città, creando disordini, danni e ferimenti di uomini e donne delle forze di polizia, nulla hanno a che vedere con un responsabile, civile e pacifico sentimento antifascista. Sono perlopiù professionisti della violenza e del vandalismo gratuito", è il commento di un altro consigliere regionale Pd, Andrea Pieroni.

"Non è così che si contrastano le inclinazioni nazionaliste e xenofobe che la Lega di Salvini propugna. Spettera' agli elettori, il prossimo 4 marzo, respingere al mittente tali proposte. Questa è l'essenza della democrazia, consentire a chiunque lo faccia civilmente e pacificamente di esprimere le proprie opinioni politiche, lasciando ai cittadini la sovranità di accoglierle o respingerle, così come alla magistratura il compito di valutare se talune affermazioni ed i gesti correlati abbiano violato i dettami costituzionali e delle leggi che vietano la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista", conclude Pieroni, rivolgendo "Un profondo e sincero ringraziamento agli uomini e alle donne della Polizia e dei Carabinieri che quotidianamente mettono a repentaglio la loro incolumità per garantire la sicurezza ed assicurare ad ognuno di noi l'esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali".

"Gli incidenti di Pisa - ha presto commentato il senatore leghista Roberto Calderoli -, dove i soliti violenti dei centri sociali vogliono impedire a Salvini di parlare in un normale comizio, dimostrano che in questa campagna elettorale stiamo assistendo ad una palese violazione dei
principi cardini della nostra Costituzione
che assicurano ad ognuno di noi, nel rispetto delle leggi, di esprimere la propria posizione e di manifestarla liberamente. Questo è fascismo, è
fascismo rosso. E' aberrante che nelle piazze ci siano i fascisti rossi dei centri sociali e delle sigle no global o anarchiche che decidono chi può o non può manifestare, scatenando guerriglie, costringendo città a blindarsi, provocando danni, ferendo agenti che fanno solo il loro dovere. Questi fascisti rossi non sono altro che la longa manus di chi nell'ombra li manipola per una strategia della tensione e della paura, per poi andare a chiedere i loro voti".

Infine, sugli scontri di Pisa e non solo in occasione di comizi ellettorali, è intervenuto anche il Viminale. "Non faremo sconti a nessuno - ha sottolineato il titolare del dicastero, Marco Minniti - le forze di polizia interverranno per fermare l'illegalità in maniera tempestiva". "Dobbiamo consentire a ognuno di poter manifestare fino in fondo le proprie opinioni, anche le più radicali - ha aggiunto il ministro -, con un unico argine che non va superato e che è quello della violenza".

Guido Bini
© Riproduzione riservata


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Italy: Anti-Salvini protesters clash with police in Pisa
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