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Cronaca mercoledì 16 luglio 2025 ore 14:00
Crac Pistoiese, sequestro da 1,7 milioni

Sono 5 gli indagati. Le ipotesi di reato comprendono la bancarotta fraudolenta, l'emissione ed utilizzo di fatture false e l'appropriazione indebita
PISTOIA — Un sequestro preventivo per 1,7 milioni è stato eseguito dalla guardia di finanza nell'ambito delle indagini partite dalla liquidazione giudiziale della Us Pistoiese 1921, procedura avviata nel 2024 su richiesta della procura.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari, si legge in una nota delle fiamme gialle, "Nei confronti della pregressa dirigenza, di fatto e di diritto, della locale squadra di calcio". Sono 5 gli indagati. Le ipotesi di reato sono di bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture false, compensazione di crediti fiscali inesistenti e appropriazione indebita.
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Pistoia, oggi è scattata l'operazione con perquisizioni domiciliari e il sequestro preventivo di disponibilità economiche, mobiliari ed immobiliari.
Le indagini si concentrano su un gruppo composto da due imprenditori e due professionisti, tutti di origine campana, e una cittadina albanese indicata come prestanome.
Secondo l'ipotesi accusatoria, il club calcistico sarebbe stato utilizzato come veicolo per un presunto sistema fraudolento. Sotto la lente della guardia di finanza sono finite anche alcune operazioni legate alla gestione economico-finanziaria della società sportiva: sarebbero stati documentati, si legge in una nota delle fiamme gialle, "quasi 900.000 euro di costi mai sostenuti, attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da una società gestita da un quinto soggetto, anch’esso di origini campana che, al contempo, pagava le gonfiate fatture, mascherate da contratti di sponsorizzazione, con la cessione di circa 500.000 euro di crediti d’imposta fittizi; esposizione in bilancio di una perdita inferiore al reale; distrazione di somme dal patrimonio societario per importi indebitamenti percepiti a titolo di compenso e persino l’appropriazione indebita di autovetture in danno di una società di leasing e già in uso alla squadra di calcio".
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