Dal biglietto per il concerto una truffa da migliaia di euro

L'annuncio online nascondeva un raggiro. Denunciati due giovani: avrebbero spillato quasi 7mila euro ad una studentessa

PORTOFERRAIO — Pubblicizzando online la vendita di un biglietto per un concerto, sarebbero riusciti a spillare ad una studentessa migliaia di euro. La truffa, smascherata dai carabinieri di Portoferraio, ha portato alla denuncia di due giovani 20enni e al sequestro di oltre 5mila euro, ritenuti probabile provento del raggiro.

L’operazione è scattata nella mattinata del 3 Ottobre quando i militari, insospettiti da ingente prelievo di contanti in una banca del capoluogo elbano, hanno fermato per un controllo un giovane 20enne, di origini lombarde, che si trovava in vacanza all’Elba in compagnia di un coetaneo.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma i due, a partire dal 29 Settembre e fino al 2 Ottobre, avrebbero architettato una truffa online ai danni di una studentessa, pubblicizzando falsamente sui social la vendita di un biglietto per un concerto.

Con articolati raggiri e mediante un fitto scambio di messaggi, i due, spiega una nota dell'Arma, "Sarebbero riusciti a convincere la vittima di essere materialmente in possesso del biglietto e quindi ad effettuare un bonifico istantaneo da 80 euro. Poi, paventando problemi bancari e presentando false ricevute di storno, l’avrebbero persuasa ad effettuare ulteriori bonifici istantanei, fino ad un totale di quasi 7.000 euro".

Al momento del controllo nella disponibilità del giovane sono stati trovati 5.490 euro, sequestrati per essere restituiti alla vittima. I carabinieri hanno poi avviato gli accertamenti volti al recupero della restante parte.

Nella stessa giornata, i militari sono risaliti all’ignara vittima, che avvisata di quanto stava accadendo ha deciso di sporgere formale querela.

Gli accertamenti bancari hanno consentito di individuare i conti correnti che sarebbero stati utilizzati per ricevere i bonifici, che sono risultati intestati proprio ai due ventenni che sono stati denunciati.

Oltre al denaro, i militari hanno sequestrato anche tre telefoni cellulari, in quando, spiegano i militari "Ritenuti strumenti cruciali per ricostruire l'intera rete delle possibili truffe messe in atto dai due, verosimilmente anche ai danni di altre vittime".

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