Ci sarebbe un ricatto all'origine dell'uccisione della donna, ritrovata decapitata. Un uomo si è dichiarato colpevole e ha ammesso un secondo delitto
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Cronaca giovedì 05 giugno 2025 ore 19:20
Tre denunce per l'abbandono di 21 tonnellate di rifiuti
La Finanza ha individuato i materiali ammassati in due aree, una delle quali agricola, che sono state sequestrate. Controlli anche col personale Arpat
PROVINCIA DI PISA — Tre imprenditori sono stati denunciati dalla guardia di finanza di Pisa per l'abbandono di rifiuti speciali: 21 tonnellate di rifiuti sono state sequestrate, al pari delle due aree in cui erano stati abusivamente ammassati. Una era un'area agricola estesa su 5.000 metri quadri.
Le ispezioni hanno riguardato il territorio provinciale fra area pisana, Valdera e Cuoio.
In un caso, i militari hanno individuato un’area privata con cumuli di rifiuti da demolizione e costruzione: calcinacci, mattoni, sanitari in ceramica e pneumatici fuori uso, per un volume complessivo stimato in circa 70 metri cubi. I rifiuti erano depositati direttamente sul suolo, privo di impermeabilizzazione, rendendo l’area potenzialmente soggetta a sversamenti illeciti. I Finanzieri hanno sequestrato il sito e denunciato il legale rappresentante della società che ne è proprietaria per abbandono di rifiuti.
Nella campagna della Valdera, invece, ecco l'area agricola in cui era presente un vasto deposito di rifiuti pericolosi: carcasse di auto abbandonate, calcinacci e componenti meccaniche, abbandonati su suolo non impermeabilizzato da parte di una società di commercio di autovetture. Pertanto, i militari procedevano al sequestro di 21 tonnellate di rifiuti speciali e alla denuncia del titolare del luogo per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti pericolosi.
Il terzo controllo è stato effettuato in zona Cuoio dalle Fiamme Gialle con ispettori dell’Arpat: un’azienda di riparazione e sostituzione di pneumatici stoccava in modo illecito quelli fuori uso nel piazzale aziendale, senza rispettare i limiti di quantità e di tempo per lo smaltimento. Anche in questo caso è scattata la denuncia del legale rappresentante della ditta, con tanto di diffida al responsabile e obbligo di ripristino ambientale.
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