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Monitor Consiglio giovedì 07 dicembre 2023 ore 04:58 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Residenza fittizia per le vittime di violenza

"Approvata in Consiglio regionale la mozione firmata anche dalla consigliera dem"

FIRENZE — Le donne e i minori vittime di violenza dovrebbero avere un indirizzo "simbolico", che consenta loro di non essere più perseguitate dagli uomini maltrattanti.

È quanto chiede una mozione approvata all’unanimità oggi dal Consiglio regionale, che vede fra i primi firmatari la consigliera regionale del Partito democratico Elena Rosignoli, per venire incontro alle esigenze di tante donne che hanno bisogno di una residenza anagrafica ma, per motivi di sicurezza, non vogliono rivelarla.

L’idea nasce dall’escalation di episodi di violenza ai danni delle donne, il cui domicilio viene spesso scoperto da ex mariti o stalker. Da qui la richiesta di residenze fittizie per evitare che si possa risalire al domicilio della donna mediante le informazioni rilasciate in ambito assistenziale, tributario, scolastico, elettorale o sanitario.

"Si tratta di un atto che chiede ulteriori garanzie per donne e minori vittime di violenza ospitati in residenze protette. Attualmente chiunque chieda informazioni all’anagrafe può ottenere certificati di residenza - afferma Rosignoli - Questo spesso vanifica gli sforzi di associazioni e vittime di allontanarsi dai maltrattanti. Ciò che propone la mozione, che abbiamo concordato con la collega Irene Galletti, è già realtà in alcuni Comuni italiani".

"A Torino la giunta ha deliberato, senza ulteriori costi, la creazione di una residenza fittizia, garantendo la residenza anagrafica con i diritti connessi alle donne e minori vittime di violenza. Chiediamo quindi alla Giunta di attivarsi presso la conferenza Stato Regioni affinché venga istituita una norma nazionale" conclude Rosignoli.

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