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Attualità mercoledì 06 aprile 2022 ore 18:31
Rigassificatore nel porto di Piombino per 2 anni
Lo ha detto il ministro Cingolani: "Il tempo di completare più al largo il punto di innesco e di attacco della tubazione". Ma il sindaco non ci sta
ROMA — Il progetto del rigassificatore nel porto di Piombino sembra ormai definitivo viste le recenti dichiarazioni del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani in un’audizione alla Commissione Affari esteri della Camera.
“Su Piombino, posso anticipare che l’accordo preliminare prevede che, siccome una di queste navi non può occupare un molo per 20 anni, perché il porto ci perde, sarà ospitata per un periodo limitato, tipicamente 1-2 anni, il tempo di completare un po’ più al largo il punto di innesco e di attacco alla tubazione” ha detto il ministro Cingolani.
Cingolani ha precisato che il governo sta prendendo rigassificatori galleggianti di media taglia, 5 miliardi di metri cubi ciascuno, che vengono ormeggiati. Il ministro ha aggiunto che l'intento è quello di non occupare spazio prezioso del porto per un periodo troppo lungo. “E' un investimento ma stiamo parlando di una frazione molto piccola rispetto al costo di affitto o di acquisto della nave - ha conclso il ministro - Con un po’ di buon senso e anche di buonafede nel disegno del progetto, tutto è stato pensato per avere costi ridotti al minimo ed essere reversibile sulla scala della transizione ecologica, 2030-2032, poi si vedrà".
Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che nei giorni scorsi ha incontrato i tecnici del Ministero e della Snam, azienda di infrastrutture energetiche che si occupa del progetto, ha immediatamente preso una posizione.
"Avremmo voluto coinvolgere la città ed esprimerci solo dopo aver concluso il percorso di ascolto delle realtà cittadine - ha esordito - Finora ci eravamo mantenuti cauti in attesa di conoscere i dettagli del progetto; in fondo, eravamo e siamo consapevoli della grave crisi energetica che il nostro Paese sta attraversando e delle soluzioni di breve e lungo periodo che il Governo è chiamato a trovare. Dalle parole del ministro, però, comprendiamo come la scelta di Snam propenda per collocare una nave rigassificatore di oltre 300 metri all’interno del porto, nella parte nuova dello stesso. Proprio quella parte in cui si è insediata un’azienda che si sta sviluppando e sta assumendo lavoratori; proprio quella parte del porto dove altre aree dovranno essere assegnate dall’Autorità di sistema portuale. Proprio quella parte del porto su cui la città affida molte speranze per una diversificazione e per un rilancio economico, occupazionale e sociale".
Per il sindaco di Piombino "un rigassificatore lì significherebbe congelare tutto questo per altri due anni e questo Piombino e i suoi abitanti non se lo possono permettere".
"La nostra è, dunque, una posizione che si basa sui fatti e sulle condizioni prospettate, non su un preconcetto, anche se Piombino avrebbe avuto il diritto di opporsi a prescindere: la nostra città ha già fatto molti sacrifici, adesso è il momento della rinascita - ha ribadito Ferrari - Siamo certi che il Governo capirà le nostre ragioni e auspichiamo che le rispetti, così come siamo fiduciosi che al tempo stesso comprenda di quali attenzioni il Sin di Piombino necessita per una transizione ecologica attesa da anni e ormai non più prorogabile".
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