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Politica lunedì 18 gennaio 2021 ore 20:45

Conte incassa la fiducia della Camera sulla crisi

Giuseppe Conte alla Camera - foto governo.it
Giueppe Conte alla Camera - foto governo.it

La Camera dei deputati ha confermato la fiducia con la maggioranza assoluta. Italia Viva si è astenuta. La parola al Senato



ROMA — Con 321 voti a favore la Camera dei deputati ha confermato la fiducia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al suo governo. E' stata quindi raggiunta e superata la maggioranza assoluta (il quorum è 316). Hanno votato contro 259 parlamentari mentre gli astenuti sono stati 27, fra i quali gli esponenti di Italia Viva, il partito che ha innescato la crisi ritirando dall'esecutivo le ministre Bellanova e Bonetti e usando, per bocca del suo leader Matteo Renzi, parole durissime contro il premier. Il quale, a quanto pare, se l'è legata al dito.

“Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quel che è accaduto, non si può pensare di recuperare la fiducia, condizione imprescindibile per lavorare insieme nell’interesse del Paese. Adesso si volta pagina” ha detto Conte, tagliando i ponti con Italia Viva. Nelle fasi iniziali del suo intervento alla Camera, il presidente del Consiglio aveva peraltro riconosciuto il contributo dato all'azione di governo da tutte le componenti dell'esecutivo, IV compresa. Almeno fino a quando le ministre Bellanova e Bonetti si sono astenute dal voto sul Recovery Plan che avevano contribuito a migliorare. Dopo di che Renzi ha fatto deflagrare la crisi che Conte oggi ha definito "priva di fondamento".

Il premier ha poi chiesto l'appoggio al suo governo "di donne e uomini volenterosi che si collocano nella più alta tradizione europeista: libera, popolare, socialista, per costruire un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia". L'obiettivo? "Completare il lavoro avviato per un patto di legislatura e creare le condizioni di rafforzare la squadra di governo".

Conte ha annunciato che nominerà un altro ministro dell'agricoltura (la delega affidata fino a pochi giorni fa alla Bellanova) e che lascerà anche la delega ai servizi segreti ad "un'autorità delegata di sua fiducia", quindi a un sottosegretario. Conte ha annunciato anche che, se continuerà a guidare il governo, si impegnerà per una riforma elettorale proporzionale (che in ogni caso spetta al Parlamento) e in un grande progetto di riforma fiscale.

Nelle repliche, le opposizioni (Lega, FdI, Forza Italia e Udc) hanno dichiarato il loro voto contrario mentre Ettore Rosato di Italia Viva ha annunciato che il suo gruppo, nonostante sia stato l'artefice della crisi, si sarebbe astenuto così come voterà a favore dei principali provvedimenti in calendario in Parlamento nelle prossime settimane.

Domani si replica a Palazzo Madama dove i numeri per  garantire il proseguimento del governo Conte, senza i 18 senatori di Italia Viva, sono risicati e sarà necessario che a votare a favore ci siano anche alcuni parlamentari fino ad oggi nella fila dell'opposizione. Ma il primo round di oggi, dall'esito abbastanza scontato visto che Pd e M5s detengono la maggioranza a Montencitorio anche senza Italia Viva, è comunque andato nella direzione voluta dal premier.


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