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Attualità domenica 21 giugno 2020 ore 18:20

Covid, isolamento e tamponi, Oms cambia le regole

L'Organizzazione Mondiale della Sanità cambia le raccomandazioni per il rilascio dall'isolamento dei pazienti, basteranno tre giorni senza sintomi



ROMA — Cambiano le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità per quanto riguarda il rilascio dall'isolamento dei pazienti che hanno contratto il Covid-19. Non serviranno più necessariamente due tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore, oltre alla guarigione clinica, ma basteranno tre giorni senza sintomi (inclusi febbre e problemi respiratori).

"I criteri aggiornati - specifica l'Oms - riflettono i recenti risultati secondo cui i pazienti i cui sintomi si sono risolti possono ancora risultare positivi per il virus SarsCoV2 mediante tampone RT-PCR per molte settimane. Nonostante questo risultato positivo del test, è improbabile che siano infettivi e pertanto che siano in grado di trasmettere il virus a un'altra persona".

Secondo l'Oms per la dimissione di pazienti dall'isolamento senza necessità di ripetere il test sono i seguenti: per i pazienti sintomatici 10 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi, più almeno 3 giorni aggiuntivi senza sintomi, mentre per i casi asintomatici 10 giorni dopo il test positivo per SarsCov2.

Nel documento si legge inoltre che i Paesi possono scegliere di continuare a considerare il risultato dei test fra gli elementi per i criteri di rilascio. In tal caso, è possibile utilizzare la raccomandazione iniziale di "due test negativi basati sulla Pcr a distanza di almeno 24 ore".

La decisione di modificare le linee guida e' stata presa considerando che il virus attivo non risulta presente, se non raramente, nei campioni respiratori dei pazienti dopo 9 giorni dall'insorgenza dei sintomi, in particolare nei casi di infezione lieve di solito accompagnati da livelli crescenti di anticorpi neutralizzanti e dalla risoluzione dei sintomi.

Sul fatto è intervenuto anche il ministro della Sanità Roberto Speranza: “Le nuove linee guida dell’OMS relative alla modalità di certificazione della guarigione segnano un cambiamento che può incidere significativamente sulle disposizioni finora adottate e vigenti nel nostro Paese. Chiedo di poter affrontare il delicato tema nel Cts, fermo restando il principio di massima precauzione che ci ha guidato finora”.


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