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Attualità martedì 16 novembre 2021 ore 19:05

La richiesta delle Regioni: "Restrizioni per chi non si vaccina"

Con l'aumento dei contagi l'avvicinarsi del Natale l'appello delle Regioni al governo. A chiedere misure restrittive anche il presidente Giani



ROMA — Il Natale in arrivo e il rischio delle zone gialle si fa sempre più vicino e Friuli Venezia Giulia, Marche e Trentino Alto Adige, Veneto sono quelle che rischiano di più.

L'appello al governo delle Regioni è quello di restrizioni per i non vaccinati, con l'obiettivo di evitare regole generali in caso di passaggi in zona gialla o arancione per l'eventuale aumento dei contagi Covid. 

"Giovedì discuteremo in conferenza regioni eventuali misure restrittive: se un territorio dovesse passare di colore i vaccinati avranno maggiore libertà rispetto ai non vaccinati" ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nel corso della conferenza stampa organizzata al termine dell'incontro con i Capigruppo di Senato e Camera sulle criticità del Servizio Sanitario Nazionale. In accordo anche il presidente della Liguria Giovanni Toti, quello della Lombardia Attilo Fontana, Alberto Cirio governatore del Piemonte.

Anche il presidente della Regione Eugenio Giani si dice favorevole all'introduzione di misure restrittive per chi ha scelto di non vaccinarsi. 

"I contagi stanno risalendo - ricorda il presidente - non siamo al livello dell'anno scorso: in Toscana contiamo 2700 nuovi contagi in una settimana e, nello stesso, periodo lo scorso anno avevamo raggiunto quota 16 mila ed eravamo in zona rossa. Ora siamo in zona bianca, con la speranza di poterci restare per tutto l'inverno. Ciò impone misure rigorose, per poter garantire a tutti i cittadini di fare una vita di comunità e di avere relazioni sociali. La prima misura, la più importante, è il vaccino".

"Se chi non è vaccinato vuol partecipare alla vita di comunità - prosegue Giani - deve immunizzarsi. Se non lo fa, approfitta di quello che hanno fatto altri. In questo caso credo sia giusto, come qualcuno ha proposto, assumere provvedimenti restrittivi nei confronti dei non vaccinati, per limitarne la mobilità negli spazi pubblici. Perchè la circolazione dei non vaccinati favorisce fortemente il contagio. Già dobbiamo fare i conti, in Toscana, con circa 370 mila bambini fino a dodici anni che, in questo caso per legge, non possono vaccinarsi. Per tutti gli altri, quelli che non si vaccinano per scelta, dovranno essere studiate misure che ne limitino la circolazione".


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