Attualità mercoledì 16 agosto 2017 ore 20:00
Addio al sopravvissuto della strage di Montemaggio
È scomparso all'età di 96 anni Vittorio Meoni, partigiano e simbolo dell'antifascismo senese. Era l'unico sopravvissuto alla strage del 1944
SIENA — Vittorio Meoni era l'unico sopravvissuto, anche se gravemente ferito, all'eccidio di Montemaggio del 18 marzo del 1944 dove persero la vita diciannove suoi compagni, è stato presidente dell'Istituto Storico della Resistenza Senese e dell'Anpi provinciale di Siena.
Nato l'11 dicembre del 1922 da una famiglia di insegnanti visse tra Colle Val d'Elsa, città del padre, Siena, Prato e Firenze per seguire gli studi all'Università di scienze politiche dove subì ''influenza di personaggi come Giorgio La Pira.
Più volte arrestato per aver manifestato i suoi ideali antifascisti anche dopo la notizia della caduta del fascismo, venne catturato e torturato a Villa Triste a Firenze per poi essere trasferito al carcere delle Murate.
Una volta libero, decise di darsi alla macchia, tornando a Colle Val d'Elsa per unirsi ai partigiani e compiere le sue azioni tra Casole d'Elsa e il Montemaggio. Meoni si arruolò come volontario nell'esercito di liberazione italiano prendendo parte al Gruppo di combattimento Cremona che operava in Romagna, a fianco dell'VIII Armata Britannica.
Vennero in seguito il trasferimento a Roma per partecipare alla Commissione di direzione nazionale del Pci, il rientro a Siena, le drammatiche giornate del '48, i processi che la Resistenza senese dovette subire, la difficile scelta di non accettare la candidatura a sindaco.
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