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Attualità venerdì 07 aprile 2023 ore 10:35

Colture al gelo, agricoltura in allarme

ortaggi gelati

Le gelate diffuse anche in pianura col colpo di coda dell'inverno mettono a repentaglio i vigneti e i raccolti di frutta e verdura



TOSCANA — Almeno un quarto della produzione agricola regionale è messo a rischio dalle gelate diffuse delle ultime ore e dal colpo di coda dell'inverno che secondo le previsioni non mollerà la presa fino a Pasquetta: a lanciare l'allarme sono gli agricoltori, con Confagricoltura Toscana che fa il punto della situazione nei campi fra il caldo anomalo cha ha spinto i germogli e il freddo pungente di ritorno che rischia di bruciarli, mentre da Federagripesca Confcooperative Toscana si auspica di poter scongiurare lo scenario del 2021 quando nello stesso periodo andò in fumo il 30% circa dei raccolti.

“Le correnti fredde che arrivano dai Balcani – spiega il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri – determinano una situazione di profonda instabilità per tutta la filiera dell’agricoltura, dagli ortaggi agli alberi da frutto, senza dimenticare i vigneti che, anzi, rappresentano la porzione più vulnerabile delle nostre colture". 

Le gemme si sono già in gran parte dischiuse e le temperature che scendono sotto zero potrebbero bloccare i processo rendendo impossibile poi il loro recupero. La contromisura? Ripararle per quanto si può.

Proprio sulle viti accende il faro il vicepresidente di Federagripesca Confcooperative Toscana Ritano Baragli, che parla di "situazione delicata fino al 10 Aprile: “Le tardive gelate di questi giorni pasquali pongono a serio rischio le nostre produzioni vitivinicole. L’auspicio è quello di scongiurare un dramma come quello vissuto nello stesso periodo del 2021, quando il 30% circa dei raccolti andò in fumo”.

Anche nei vitigni i germogli sono sbocciati con anticipo spinti avanti da un inverno tra i più caldi della storia climatica, e ora le gelate rischiano di bruciarli: “La vite – prosegue Baragli – è la specie destinata a patire maggiormente questi sbalzi di temperatura, anche perché sono più frequenti nelle zone interne della Toscana, quelle che ospitano la maggior parte delle coltivazioni. Rischia di non andare molto meglio però per gli orticoltori: alcune produzioni, come quelle legate a colture agricole di pieno campo, potrebbero essere penalizzate. Un trend simile si registrerà senz’altro anche per gli alberi da frutto (pomacee, in particolare) ed in parte per i vivaisti”.


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