Attualità lunedì 27 gennaio 2020 ore 13:55
Toscani prudenti negli acquisti, tremila euro a famiglia
Crolla l'interesse per la tecnologia e i telefoni. A Grosseto la crescita più alta dei consumi di beni durevoli. Tutti i dati provincia per provincia
FIRENZE — Nel 2019 i consumi complessivi di beni durevoli in Toscana si sono fermati (+0,1%) anche se è cresciuta la spesa delle famiglie per auto usate (+0,6%), per i motoveicoli (+5,1%) e per il settore casa (+4,4% gli elettrodomestici e +2,4% i mobili). Crollo per l'elettronica di consumo (-6,6%), l'information technology (-2,1%) e telefonia (-7,5%). I dati sono stati diffusi dall’Osservatorio dei Consumi Findomestic in collaborazione con Prometeia.
“Nell’anno appena concluso – ha detto il responsabile dell’Osservatorio Findomestic Claudio Bardazzi – per l’acquisto di beni durevoli in Toscana sono stati spesi complessivamente 5 miliardi e 36 milioni di euro, 3.024 euro di media a famiglia, un valore inferiore solo a quelli di Trentino Alto-Adige, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Il settore casa ha confermato nel 2019 un ulteriore avanzamento, grazie a un rilevante contributo dell’e-commerce e un orientamento della domanda verso prodotti di fascia premium ed eco-sostenibili”.
Ecco i dati provincia per provincia.
Firenze.I fiorentini hanno speso nel 2019 1 miliardo e 361 milioni di euro in beni durevoli, lo 0,8% in meno rispetto all’anno precedente. L’Osservatorio Findomestic evidenzia come le auto nuove a Firenze rappresentino la voce di spesa con maggiore impatto. Nel capoluogo sono stati spesi 408 milioni di euro in totale, una spesa comunque in flessione dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Firenze è l’unica provincia della regione che ha visto un incremento di auto nuove circolanti di quasi il 3% (2,7%, la media italiana è dell’1%). Anche l’acquisto di auto usate nella provincia di Firenze è calato dello 0,8% (322 milioni di euro complessivi) così come le vendite di motoveicoli in provincia (8.180 nel 2019 contro gli 8.376 del 2018, -2,3%) con una spesa di 49 milioni di euro, anch’essa in calo dello 0,3%. Sono aumentati i consumi di elettrodomestici (95 mln di euro, +3,9%) così come di mobili (295 milioni di euro in totale, +1,8%) mentre arretrano del 7,1% i consumi complessivi (45 mln di euro) di Tv e Hi-Fi (elettronica di consumo). In difficoltà pure l’information technology (pc, monitor, devices) a -3,1% nel 2019 con una spesa complessiva che ammonta a 42 mln di euro. Peggiore performance per la telefonia che chiude a -8,4% con 104 mln di euro spesi dai fiorentini nel 2019.
Pisa è la seconda provincia in Toscana per valore complessivo dei consumi 2019 in beni durevoli: 589 milioni di euro, in crescita dello 0,6%. Con una spesa media di 3.231 euro, le famiglie pisane hanno impiegato 213 milioni di euro nell’acquisto di auto nuove, l’1% in più rispetto al 2018. In calo dello 0,5% i consumi complessivi (122 mln) per auto usate mentre la variazione della spesa in motoveicoli è positiva, +5,7%, per una spesa complessiva di 18 mln di euro. A Pisa sono stati spesi nel 2019 39 milioni di euro in elettrodomestici (+5,1 rispetto ai 37 del 2018) così come i consumi di mobili sono saliti del 2,8% nel 2019 (123 mln spesi in arredo). In calo l’information technology (-1,5% per una spesa totale di 17 mln di euro), il mercato TV e Hi-Fi (18 mln, -5,9% ) e la telefonia (-6,8%, da 42 mln di euro di spesa 2018 a 39 nel 2019).
Lucca. La spesa media familiare in beni durevoli a Lucca è cresciuta nell’ultimo anno dell’1,5% per un ammontare di 3.284 euro per nucleo familiare e i consumi complessivi sono cresciuti dello 0,8% (554 milioni, 3° posto in regione). Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic la spesa delle famiglie lucchesi per l’acquisto di auto nuove è cresciuta dell’1,5% nel 2019 per un totale di 189 milioni di euro. Anche se i passaggi di proprietà di auto usate dai 17.930 del 2018 sono scesi ai 17.661 del 2019, la variazione della spesa complessiva in questo comparto è salita dello 0,5% nel 2019 così come la crescita della spesa in motoveicoli: +8,8%. Anche a Lucca gli elettrodomestici sia grandi che piccoli rappresentano una voce di spesa considerevole con 36 milioni di euro di consumi complessivi (+5,0% rispetto al 2018). La spesa destinata al settore dell’elettronica di consumo (TV e Hi-Fi) a Lucca è diminuita da 17 milioni di euro nel 2018 a 16 nel 2019 (-6,9%). In calo anche i consumi all’interno del comparto dell’information technology: -2,5% per una spesa complessiva di 15 milioni. La spesa media in telefonia per famiglia a Lucca è stata di 242 euro, la più alta in regione, nonostante sia in calo rispetto ai 260 del 2018. La spesa complessiva in smartphone e accessori nel 2019 ammonta a 41 milioni di euro e risulta in calo del 7,8%. In crescita, invece, i consumi di mobili: +2,4% e 115 milioni di euro spesi.
Livorno è la 4° provincia toscana per consumi in beni durevoli nonostante un calo tra 2018 e 2019 dello 0,7% (446 milioni di euro complessivi). Nell’ultimo anno la spesa delle famiglie in auto nuove è calata del 2,2%. Negativo anche l’andamento della spesa in auto usate: -1,6% per 100 milioni di euro spesi. Dopo Firenze, Livorno è la provincia che ha speso di più in motoveicoli (24 milioni di euro, +8,3%) e conferma il trend positivo anche per il comparto casa: +4,8% gli elettrodomestici grandi e piccoli (32 mln di euro) e +2,5% per i mobili (95 mln di euro). Male la tecnologia: gli acquisti di TV e Hi-Fi sono in calo del 7%, l’information technology dell’1,8% e la telefonia del 7,1% confermando un andamento negativo generalizzato in tutta la Toscana per questi comparti.
Arezzo. Nel 2019 la provincia aretina ha contribuito al mercato dei beni durevoli con una spesa di 440 milioni di euro, in flessione dello 0,6% nell’ultimo anno. Dopo la crescita del 2018, Arezzo si colloca in fondo alla classifica regionale per crescita dei consumi di auto nuove (133 mln di euro nel 2019, 138 nel 2018) con un calo del 3,2%. Un andamento bilanciato dalla buona performance delle auto usate (112 milioni di euro spesi nel 2019, +2,0%) e dei motoveicoli (10 mln, +18,2%, incremento più elevato in Toscana). E’ andato bene il comparto casa (elettrodomestici a +3,8% e mobili a +1,3%), mentre è calata l’elettronica di consumo (-5,4%), l’information technology (-3,5%) e su tutti la telefonia (-8,7%).
Pistoia non ha visto lo scorso anno variazioni nei consumi di beni durevoli: la spesa complessiva è stata di 395 milioni di euro nel 2018 così come nel 2019 con un lieve calo dello 0,8% della spesa media per famiglia (3.108 euro nel 2019). L’Osservatorio Findomestic evidenzia che si è speso meno per auto nuove nel 2019: - 2,6% per 126 milioni di euro, solo ad Arezzo l’andamento è stato peggiore. In positivo, invece, il bilancio per le auto usate: +2,3% (2° performance in regione) e 96 mln di euro di spesa. Per i motoveicoli sono stati spesi solo 6 milioni di euro (la quota più bassa in Toscana) per un incremento dell’1,3%, mentre per gli elettrodomestici gli acquisti hanno raggiunto quota 27 milioni, in crescita del 4,4%. TV e Hi-Fi calano del 7,1%, PC e devices (information technology) dello 0,5% e la telefonia del 5,9%. Pistoia è, invece, terza in regione per crescita nei consumi di mobili (+3,4% per 87 milioni di euro spesi nel 2019).
Siena ha visto crescere gli acquisti di beni durevoli nel 2019 dello 0,7% con una spesa complessiva di 375 milioni di euro. Circa 114 milioni di euro sono stati destinati ad auto nuove (+1,2%), 104 ad auto usate (+2%) e 10 ai motoveicoli (+4,3%). Bene anche gli elettrodomestici (+4,2%, 25 milioni complessivi) e i mobili (+2% a 71 milioni di euro). Negative le performance nei settori tecnologici: l’elettronica di consumo (TV e Hi-Fi) è calata del 7%, l’information technology del 2,4% e la telefonia del 7,7% per 28 milioni di euro di spesa complessiva.
Prato. Le famiglie di Prato hanno speso nel 2019 mediamente 3.401 euro in beni durevoli, il dato più alto di tutte le province toscane e superiore alla media nazionale (2.674 euro). I consumi sono cresciuti dello 0,8% a 351 milioni di euro complessivi di cui 125 per l’acquisto di auto nuove (+0,2%). In crescita anche le auto usate (+0,5%, 72 milioni di euro) così come i motoveicoli (+3,4%, 7 mln). Dopo Grosseto, Prato è la seconda provincia per crescita nel settore elettrodomestici (+5,7%, 25 mln di euro spesi) e la prima per la spesa media delle famiglie (724 euro) per i mobili, beni per i quali sono stati spesi complessivamente nella provincia 75 mln con una variazione rispetto al 2018 del 3,7%. Stabili gli acquisti di information technology, mentre arretrano del 5,4% quelli per la telefonia.
A Grosseto nel 2019 l’incremento nell’acquisto di elettrodomestici (+6,6%), mobili (+4,1%) e di auto usate (+5,5%) non ha eguali in Toscana. I dati dell’Osservatorio Findomestic evidenziano inoltre una variazione positiva del 2,4% (superiore alla media nazionale del 2,1%) tra 2019 e 2018 per i consumi complessivi in provincia che si sono attestati a 281 milioni di euro. Sono stati spesi 67 milioni di euro in auto nuove (-0,4%), 81 in auto usate (+5,5%) e 8 in motoveicoli (+7,9%, più della media del settore in Toscana, 5,1%, e in Italia, +6,1%). TV e Hi-Fi in provincia non hanno superato gli 8 milioni di euro, in calo del 4,4%, come la telefonia che perde terreno anche qui (-5,3%). Stabile invece il settore dell’information technology: 8 milioni di euro complessivi di spesa per una variazione del +0,1%.
Massa Carrara. Il mercato dei beni durevoli a Massa Carrara è cresciuto di mezzo punto percentuale nel 2019 (+0,5%) con una spesa complessiva di 244 milioni di euro, 2.757 euro per famiglia, più della media italiana (2.647). Circa 78 milioni di euro sono stati destinati ad auto nuove (+2,7%), 50 alle auto usate (+0,6%) e 8 milioni in motoveicoli (+11,5%, dopo Arezzo la miglior crescita in Toscana). Positivo anche il settore casa con elettrodomestici in crescita dell’1,5% (19 mln di euro spesi) e i mobili a +1,2 (56 milioni di euro la spesa complessiva). A Massa Carrara la telefonia ha fatto registrare il calo più forte (-8,9%) tra tutte le province toscane con due milioni di euro in meno spesi nel 2019 rispetto all’anno precedente (da 21 milioni di euro del 2019 ai 19 del 2019).
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