Attualità martedì 24 dicembre 2019 ore 18:29
Maurizio Sarri, quella mossa che ha sorpreso tutti
L’allenatore della Juventus annuncia il suo impegno sociale per Figline. Presto un’associazione o una fondazione. E i politici drizzano le orecchie
FIGLINE INCISA — Maglione grigio chiaro, a collo alto. Pantalone grigio scuro, a fare pendant. Ai piedi un paio di scarpe sportive di colore bianco: una “mise” apparentemente informale, ma con un ricercato tocco di eleganza. Maurizio Sarri si è presentato così sul palcoscenico del Teatro Garibaldi, dove alcune centinaia di persone lo aspettavano nel tardo pomeriggio di lunedì 23 dicembre, per la festa dei cento anni del calcio a Figline Valdarno.
Tra una miriade di premiazioni, un profluvio di targhe e citazioni di ex giocatori, l’allenatore della Juventus si è inserito con poche e scarne parole, ma dirette - come nel suo stile – senza fronzoli e di una sincerità quasi rude.
Prima ha ghiacciato la sindaca Giulia Mugnai, che le sedeva accanto, quando, ricordando le sue radici, “sono figlinese al cento per cento” ha fatto notare coram populo che purtroppo “La piazza di Figline non è più quella di prima”, facendo così partire dal pubblico un applauso di condivisione.
Poi, con la stessa nonchalance, ha preannunziato la imminente nascita “di una associazione o di una fondazione” che "stiamo cercando di mettere su, insieme ad un gruppo di amici”.
“Il nostro intento – ha detto l’allenator della Juve – è quello di creare qualcosa per il Paese. Questa è una serata di prova per noi”.
Parole, quelle di Maurizio Sarri, che sono scivolate via molto tranquillamente tra il pubblico dei tifosi, più attratti dai ricordi dei vecchi derby “Sangiovannese-Montevarchi”, oppure dagli altrettanto vecchi scontri di panchine, quasi profetici, tra Sarri e Allegri. Come quella volta di un noiosissimo “Sangiovannese-Aglianese”, concluso sullo zero a zero, con il solito amico che, al termine della partita finita senza tiri in porta, pronuncia l’ennesima frase degna di entrare nel libro delle ultime parole famose: “… se siete due allenatori voi.. !”.
Invece le parole di Sarri hanno fatto drizzare le orecchie ai tanti addetti ai lavori della politica che affollavano le prime file della platea. Orecchie che si sono ancor più drizzate quando Maurizio ha elencato il programma (gli obiettivi) della ipotetica fondazione Sarri & Friends: “Ci siamo dati due o tre obiettivi: il primo è quello di dare una mano a tutte le associazioni sportive, non solo al calcio; il secondo obiettivo è quello rivedere i figlinesi in piazza - la piazza è nostra - creando qualche evento culturale o di altro tipo”. E qui, nuovo applauso dal pubblico.
“Il terzo obiettivo è più difficile, però ci piacerebbe molto rilanciare “i salesiani”.
Salesiani intesi non come ordine religioso, ma come ex oratorio salesiano, che a Figline, con il suo campo sportivo (un tempo in terra rossa) ha rappresentato la vera palestra per tanti giovani calciatori, molti dei quali -ora possiamo dirlo - erano più attratti dalle partite del Nag (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) piuttosto che dalle parole diffuse dalla congregazione di Don Bosco, che ormai da qualche anno ha lasciato Figline e l’oratorio.
Non c’è che dire: un programma ben caratterizzato da un punto di vista “sociale” quello che si è dato la futura associazione o fondazione di Sarri. Un programma e una tempistica che ha fatto riflettere i molti politici presenti in sala. Però, a smentire ogni eventuale collegamento con l’attuale e incerta situazione politica locale, vi sono i tempi in cui sarebbe nata l’iniziativa.
Stando a quanto raccontato sul palco del Garibaldi, Maurizio Sarri e Vittorio Casucci si sarebbero incontrati nella sala d’aspetto del comune amico, dottor Giuseppe Guaglio, nel mese di giugno 2019. Lì è nata l’idea del libro del centenario e poi la volontà di dare una mano al Paese.
Vale a dire che tutto sarebbe nato in tempi non sospetti, quando la nuova giunta comunale, frutto dell’alleanza Mugnai-Raspini, era in pieno vigore.
Una cosa però è certa: Maurizio Sarri non avrà difficoltà a trovare gli amici giusti per portare avanti la fondazione. Lo ha detto lui stesso a Marino Bartoletti: “Nella vita gli amici sono quelli dai 6 ai 12,13 anni. Quando sei adulto fai conoscenze: a volte si trasformano in amicizia, a volte sono momentanee, a volte di comodo. Queste sono amicizie per la vita”.
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