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Cronaca venerdì 23 giugno 2017 ore 11:20
Devia il torrente per una pista da cross abusiva
Sequestrata dalla Forestale a Levane. Era stata costruita nell'area demaniale del torrente Ambra e avrebbe causato l'allagamento di terreni agricoli
MONTEVARCHI — E' stato individuato il responsabile della realizzazione abusiva di una pista da motocross ad Avane, nel Comune di Montevarchi.
I Carabinieri Forestale di Arezzo, in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale e le Stazioni di Carabinieri Forestale di Montevarchi e Monte San Savino, hanno sequestrato a Levane una pista da motocross della lunghezza di 1500 metri, realizzata in assenza di qualsiasi autorizzazione nell’area demaniale del Torrente Ambra.
Il responsabile dell’abuso è un cittadino valdarnese socio di una impresa operante nel settore sportivo. Sia la sua abitazione che la sede della società sportiva sono state perquisite dai Carabinieri Forestali.
Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal Gip Piergiorgio Ponticelli, che ha riconosciuto come la realizzazione della pista abusiva sia avvenuta violando numerosi articoli del Codice Penale.
La pista interessa infatti per il 90 per cento un’area golenale, della superficie di 11.000 metri quadri, sottoposta a vincolo paesaggistico e al divieto di inedificabilità assoluta.
Per realizzare il tracciato è stato deviato un tratto del torrente, determinando, a detta del Genio Civile, un grave rischio per la pubblica e privata incolumità.
E' stato ipotizzato come alcune esondazioni dell’Ambra, come quella del 6 ottobre scorso, che si sono abbattute di recente su campi, fabbriche e abitazioni limitrofe, potrebbero essere state favorite proprio dalla pista da cross.
L’opera abusiva, hanno spiegato ancora i carabinieri, ha inoltre causato notevoli danni all’ambiente fluviale. Tutta la vegetazione che era presente sull’argine e sulle sponde del torrente è stata infatti abbattuta e, a seguito della deviazione delle sponde, anche l’ittiofauna ha subito un serio pregiudizio. Si renderà quindi necessario provvedere quanto prima alla messa in pristino dell’area, che comporterà una spesa stimata in milioni di euro.
La pista, frequentata da molti appassionati di motocross, veniva inoltre periodicamente bagnata utilizzando acqua prelevata direttamente dall’Ambra. Anche in questo caso non c’era nessuna autorizzazione a riguardo.
Il responsabile della pista abusiva ha utilizzato per la sua realizzazione, per la successiva manutenzione e per la sua gestione, pesanti macchine da movimento terra. L'uomo avrebbe sfruttato la pista per guadagnare denaro.
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