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Imprese & Professioni martedì 30 giugno 2020 ore 10:50

Impiegati in smart working: in Toscana sono più che nel resto d’Italia

Smart working: questa parola è ormai entrata prepotentemente nel nostro linguaggio quotidiano e per molti ha significato una vera e propria rivoluzione a livello professionale. 



TOSCANA — Smart working: questa parola è ormai entrata prepotentemente nel nostro linguaggio quotidiano e per molti ha significato una vera e propria rivoluzione a livello professionale. Da quando l’emergenza sanitaria di Covid-19 ha colpito anche l’Italia, sono stati tantissimi i dipendenti che si sono dovuti reinventare portando avanti il proprio lavoro da casa. Le difficoltà non sono state poche ma adesso è possibile iniziare a fare un bilancio, partendo dalla Toscana: la regione in cui la percentuale di dipendenti in smart working ha superato di gran lunga la media nazionale.

Secondo i dati ufficiali infatti, in Toscana i funzionari pubblici che hanno proseguito la propria attività rimanendo a casa sono stati il 94% del totale. Una percentuale significativa, specialmente se consideriamo che la media nazionale si assesta intorno al 73%. Adesso che siamo ormai giunti alla fase 3, ci si chiede se e quando si tornerà alla normalità ed è quindi giunto il momento di fare un bilancio della situazione.

Smart working in Toscana: le difficoltà del lavoro agile

Trovarsi di punto in bianco a lavorare da casa è stato per molti dipendenti difficile e in Toscana le problematiche sono state maggiori, perché maggiore è stato il numero di coloro che hanno dovuto accettare questa nuova forma di organizzazione. Ci sono stati però anche dei riscontri positivi da parte di alcuni impiegati, che si sono trovati bene con lo smart working e che sarebbero disposti a portare avanti il lavoro con questa modalità anche una volta terminata l’emergenza.

Gli inconvenienti maggiori hanno riguardato l’organizzazione ma anche la difficoltà nel reperire strumenti e materiali. Se la carta da ufficio venduta all'ingrosso e al dettaglio anche online non ha costituito un grande problema, in molti si sono trovati a casa senza stampante, scanner ed altri strumenti indispensabili. Questo è stato un problema soprattutto durante il lockdown, perché già con la fase 2 gran parte di questi inconvenienti sono stati superati.

Un’altra difficoltà è stata per molti il riuscire a ritagliarsi uno spazio per lavorare indisturbati in casa, con il resto della famiglia in quarantena. Va però detto che recarsi in ufficio sarebbe forse stato ancora più problematico, soprattutto per coloro che hanno figli.

I vantaggi dello smart working

Se non si possono negare le difficoltà iniziali riscontrate da molti dipendenti, è altrettanto vero che dopo le primissime settimane la maggior parte degli impiegati è riuscita ad entrare in sintonia con questa nuova modalità di lavoro agile. In Toscana, quasi la metà del personale ha confermato di aver accolto con entusiasmo lo smart working perché ha permesso di dedicare più tempo alla propria famiglia e ai propri interessi. Al 41,3% dei dipendenti sembra essere migliorata anche l’efficienza a livello professionale e per il 20% è addirittura migliorato il rapporto di lavoro con i colleghi.

Nonostante la crisi dunque lo smart working si è rivelato vantaggioso per la maggior parte dei dipendenti, che sembrerebbero pronti ad accogliere questa modalità anche una volta terminata l’emergenza. Quello che accadrà in futuro è ancora incerto, ma almeno in ambito lavorativo qualcosa di buono il Covid-19 forse l’ha portato. 


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