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​L’empatia da sola basta?

di - venerdì 15 settembre 2023 ore 09:00

Qualche giorno fa ho fatto un’intervista per Radioraccontiamoci sull’empatia. Mariangela Cutrone, curatrice del Podcast “Empatia Un universo di emozioni!” è stata così gentile da invitarmi nel suo programma per parlare del lato oscuro dell’empatia.

L’empatia, intesa come capacità di metterci nei panni dell’altro, rappresenta una dote, una qualità, dell’animo umano. É relativa al fatto di poter entrare in contatto con il vissuto emotivo del nostro partner conversazionale, astenendoci dal giudizio e cercando solo di comprendere. Però esiste una componente disfunzionale dell’empatia, ossia il suo non riuscire a mettere limiti e paletti. Questa è dovuta ad una scarsa abilità di autoregolazione emotiva, per cui ci facciamo letteralmente travolgere dalle emozioni e dalle esperienze altrui, senza avere più filtro. Tutto è davvero come se stesse capitando a noi. Ed è qui che perdiamo la capacità di non giudizio e di aiuto.

Io credo che nei nostri tempi, nella società moderna, l’empatia possa davvero aiutarci, a patto che, come dicevo prima, siamo in grado di regolare le nostre emozioni. Senza una buona educazione emotiva, dal mio punto di vista, finiremo con l’essere o impermeabili chiusi nel nostro guscio, oppure, al contrario, con l’essere altamente e pericolosamente esposti. Se riusciamo a mantenere il giusto distacco, possiamo anche essere obiettivi e, quindi, di sostegno al prossimo. Viceversa finiremo stritolati nella morsa delle conseguenze del vissuto dell’altro.

Nelle relazioni nelle quali uno dei due partner, e non mi riferisco solo alle coppie, penso alle famiglie o agli amici, tende a non avere filtri, sperimentando un’empatia negativa, si assiste ad una situazione di sottomissione emotiva in cui si dipende dall’altro. E’ il caso delle relazioni tra empatici disfunzionali e manipolatori, narcisisti, vittimisti e, più in generale, tutte quelle persone che “succhiano” energia dall’altro.

Quando non si è in grado di rimanere lucidi e avere un proprio punto di vista, ma ci sentiamo spinti ad assumere come unica lente attraverso cui filtrare la realtà, ecco, lì potremmo essere vulnerabili, ma non sarà così semplice averne consapevolezza.

Come dicevo prima, credo davvero che una delle nostre più grandi possibilità possa essere sviluppare al meglio la nostra intelligenza emotiva, così da mantenere sempre, anche nelle situazioni più complesse, un certo gradi di distacco ed obiettività. Avete presente quando lo stuart in aereo ci dice di indossare noi per primi la maschera di ossigeno e poi farla indossare ai nostri figli piccoli? Sembrerebbe follia ma proprio proteggendo noi stessi possiamo essere davvero d’aiuto al prossimo. Quindi ben venga l’empatia, ma non deve travolgerci!