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Attualità martedì 06 febbraio 2018 ore 10:20

Ladri al duomo rubano aureola e statua del patrono

Duomo di Pontedera

Due furti in pochi giorni all'interno della chiesa cittadina. I malviventi hanno divelto la grata, rotto la teca e profanato la salma del santo



PONTEDERA — Furto sacrilego all'interno del Duomo. Ladri hanno rubato una statuina e l'aureola del patrono della città, San Faustino, profanandone la salma.

I preziosi oggetti sono stati trafugati dalla chiesa in due diverse occasioni durante la scorsa settimana, probabilmente sabato 27 e mercoledì 31 gennaio. La notizia si è però diffusa soltanto nelle ultime ore.

Don Piero Dini, proposto di Pontedera, ha commentato il furto affermando che "chi si è introdotto in chiesa non ha commesso soltanto un furto e un atto sacrilego, ma ha anche violato il simbolo di una città intera".

I malviventi avrebbero prima fatto sparire dal tabernacolo una piccola statua in argento che custodiva le ostie e poi avrebbero divelto la grata e rotto il vetro della teca per staccare dalla salma del santo l'aureola in metallo argentato.

L'urna di San Faustino si trova nel Duomo davanti all'altare della Vergine di Pompei. Le spoglie mortali di San Faustino, estratte dal cimitero romano di San Ciriaco, nel 1660 furono assegnate dal prefetto del Sacrario Apostolico alla compagnia dei Santi Sebastiano e Rocco di Pontedera. La domenica 8 agosto 1660, raccontano le cronache dell'epoca, centinaia di "incappati" delle confraternite, insieme ad un enorme folle di fedeli, portò in processione la cassa delle reliquie arrivata da Roma la sera precedente. In ricordo di quell'evento la festa del santo fu fissata alla prima domenica di agosto. Il 28 maggio 1801 il popolo e il clero di Pontedera, con il consenso dell'arcivescovo di Pisa Angelo, Franceschi, elessero San Faustino patrono della città. Dal 1968 la sua festa è stata trasferita al secondo giovedì del mese di ottobre, su iniziativa di don Vasco Bertelli, allora appena nominato proposto di Pontedera, perché, per via delle ferie estive, era poco festeggiata.


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